Per gentile concessione dell’Autrice, pubblichiamo di seguito un brano del libro Né carne né pesce. Vivere da single cattolici (Effatà editrice) di Chiara Bertoglio.
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[…] a queste problematiche, anche gravi, che si prospettano all’orizzonte di persone che non hanno trovato un partner di vita, corrispondono tuttavia anche potenzialità e ricchezze da valorizzare. Fra queste, nota padre Osvaldo, «in modo particolare si osserva una dimensione spirituale: l’essere da soli, infatti, permette lodo di saper mettere a fuoco sé stessi nella relazione con Dio, così da superare le paure e lavorare sul proprio percorso, per poi così nel linguaggio del Vangelo riscoprirsi e migliorare la propria vita».
L’aspetto di fede è quindi fondamentale per i single raggiunti dal progetto Betania? «Beh», rileva padre Osvaldo, «come si suol dire, la fede è un dono; tuttavia, spesso e volentieri molte persone che vivono nell’oggi tendono a relegarla in un lontano orizzonte, sfasata rispetto al cuore della loro vita. Da molti, la fede è vissuta come distanza. Si mette Dio da una parte, dall’altra la propria vita. I single che partecipano a questi incontri, invece, vivono la fede come una relazione. Seguono Dio sul serio, anzi alcuni colgono l’occasione di questi incontri per scoprire e aprirsi alla chiamata vocazionale.
Spesso e volentieri evidenzio la figura di san Francesco d’Assisi, colpiti dello sguardo del Cristo crocifisso in San Damiano, che lo chiama a ricostruire la sua Chiesa. È quello sguardo di Cristo che ha permesso a Francesco l’apertura al cuore di Dio su di lui. Questa ricchezza e questa bellezza interiore interpella la pastorale, anzi, interpella l’intera comunità ecclesiale. Secondo padre Maggiolini, da questo punto di vista c’è ancora molto da fare: «Dalla mia esperienza devo dedurre che molti praticanti non sanno che sono tantissimi i single che frequentano la Chiesa e che quindi ne rappresentano un’ampia parte. Purtroppo, le parrocchie e i presbiteri che la guidano spesso non riescono a tener conto di questa loro presenza. Di conseguenza, i single sono e si sentono invisibili» […]
Questa prospettiva sembra perciò richiedere alla Chiesa un impegno preciso: «Riconoscere che i single cattolici esistono è utilissimo per assicurarsi che questi fratelli e sorelle, preziosi membri del Corpo di Cristo, si sentano pienamente inclusi nella vita della Chiesa. Basterebbe un poco di consapevolezza per ribadire in loro la certezza che sono parte della comunità ecclesiale […] Spesso e volentieri nelle prediche ci si rivolge alle famiglie e alle coppie sposate; dire che ci sono anche persone single è già molto». […] Similmente, l’intera società è chiamata a realizzare e farsi carico di questa categoria di persone. (Foto: Pexels.com)
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