La crisi che la nostra società sta vivendo è segnata dal «cambiamento antropologico e culturale che stiamo vivendo» e che si basa «su un individualismo radicale». La soluzione? «La famiglia». Lo ha spiegato il presidente della Sottocommissione per la famiglia e la difesa della vita dei vescovi spagnoli, José Mazuelos, vescovo delle Isole Canarie, nel corso di formazione per agenti di pastorale familiare che si è tenuto di recente a Madrid.
«In questo corso di formazione si è approfondito il primo assunto, per cui la famiglia diventa «buona novella, la risposta per tutti coloro che sentono quell’anelito alla nostra essenza, al nostro significato… È una cellula della società dove si è amati per quello che si è, al di là del sé in cui si è immersi». La società «vuole creare famiglie di unioni del sé, ma senza il “noi”. E la chiave per la famiglia cristiana è essere in grado di uscire da quel sé per incontrare il “tu” e per far apparire il “noi”.
Con questo corso la Sottocommissione ha voluto approfondire i quattro itinerari esposti nel Congresso Nazionale dei Laici, utilizzando la metodologia di “accoglienza, discernimento e integrazione” che Papa Francesco utilizza nell’Esortazione apostolica Amoris laetitia. Un impegno per conoscere e comprendere il mondo in cui viviamo, le sue speranze, le sue aspirazioni e poter così rispondere alle preoccupazioni a partire dai valori della famiglia e alla luce del Vangelo.
La famiglia è stata scoperta in tempi di pandemia come indispensabile per uscire insieme dalla crisi, «perché nessuno si salva da solo».
«In questo periodo di pandemia, il covid ci ha mostrato la nostra fragilità e povertà che abbiamo potuto affrontare attraverso la solidarietà e la fratellanza. Fallisce l’individualismo radicale e il pilastro è ancora una volta la famiglia, con quella dedizione che è essenziale e che si apprende all’interno di quella famiglia cristiana che diventa speranza del mondo, per questo bisogna “farla moda”».
E ti preoccupano le leggi che in qualche modo “simulano” il modello di famiglia cristiana?
«Sì, mi preoccupano queste leggi perché relativizzano il mistero della vita e promuovono l’autocreazione, cercando individui sradicati e materialisti spinti da un istinto compulsivo a soddisfare i propri desideri. Cercano il darwinismo sociale e una decostruzione della sessualità e dell’amore con un’ideologia di genere che vuole offuscare il maschile e il femminile; in cui la dimensione sessuale diventa qualcosa di culturale e non naturale. Cercano una persona facilmente manipolabile e logicamente la famiglia, che crea radici uniche, è un nemico da combattere».
Una cultura “dominante” che a volte fa uso di una propria lingua.
«C’è tutta una manipolazione del linguaggio per distruggere l’essenza dell’essere umano, l’integrazione della sessualità e del corpo, la dignità in questo senso… È un piano che incoraggia l’uomo del desiderio a cui l’ideologia di genere apre le porte e va fino al transumanesimo dove “io con la biotecnologia posso esaudire tutti i miei desideri”. È il proprio desiderio di soddisfare e imporre che “non importa essere un uomo e una donna”, insomma, a banalizzare l’essere umano stesso». [Approfondisci qui] (Fonte)
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