«Chi non si sdegna quando c’e motivo, pecca. Una pazienza irragionevole semina i vizi, favorisce la negligenza e sembra indurre al male non solo i cattivi ma anche i buoni» (San Giovanni Crisostomo).
Dunque «non sempre chi si arrabbia, ha torto; il vile non va mai in collera». Anzi il non adirarsi quando si deve, merita rimprovero e castigo. Ne è esempio Eli che non seppe reprimere con la necessaria fermezza i due figli, i quali rubavano le offerte date a Dio dal popolo, rendendosi così, per debolezza, complice delle loro colpe; e per questo fu abbandonato dal Signore che gli tolse la dignità di capo spirituale di Israele (1 Sam 2). Pertanto «il non adirarsi quando si dovrebbe è peccato, ma l’adirarsi più del dovere è doppio peccato» (San Bernardo).
Da «I vizi Capitali» di don Pasquale Casillo