XII domenica del Tempo ordinario
Vi è qualcosa che unisce e in qualche modo riassume tutte le letture che la santa Chiesa ci offre in questa dodicesima domenica del Tempo Ordinario: l’amore di Dio per noi!
Nella prima lettura già vediamo come il profeta Geremia si trovi nella prova: “Sentivo la calunnia di molti: terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì lo denunceremo”. Egli, inviato da Dio si trova perseguitato, ma allo stesso tempo al suo fianco ha il Signore, “Come un prode valoroso “.
Geremia svolgeva la missione che Dio gli aveva affidato, quel particolare progetto, ovvero la vocazione, che il Signore ha su ognuno di noi suoi figli. Egli sapeva che nonostante le difficoltà della sua missione, Dio non lo avrebbe, e non lo aveva, mai abbandonato. Così è per noi nelle nostre tribolazioni, nelle difficoltà, negli affanni: se con tutto il cuore mettiamo nelle mani di Gesù e della Vergine Maria la nostra vita, sperimenteremo la loro protezione e il loro soccorso. È il Signore stesso a dircelo nel Vangelo: “Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati”. Che grande amore è per noi quello di Dio, che ci conosce più di noi stessi!
Anche a noi oggi il Signore rivolge l’invito fatto a Geremia, esortandoci a predicare con coraggio tutto ciò che Lui ci ha trasmesso. Gesù non ha mai avuto paura di parlare chiaramente, di dire le cose come stanno: verità e carità non solo fanno rima tra loro, ma si completano e si sostengono a vicenda. Non vi può essere vera carità se non dicendo la verità.
Nell’affidarci questa missione, il Signore ci mette in guardia ancora una volta: “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo”. Gesù dice chiaramente che c’è un inferno eterno e che vi è qualcuno: il diavolo che cerca in tutti i modi di allontanarci da Lui.
È necessario dunque annunziare Cristo consapevoli del fatto che saremo perseguitati. Lo vediamo nella società di oggi: coloro che difendono la fede, la vita, che parlano delle realtà eterne, vengono messi da parte dal mondo di oggi, scherniti e in alcuni Paesi del mondo anche imprigionati, perseguitati, torturati e uccisi.
Ma qual è il premio che Cristo ha preparato per coloro che gli sono fedeli, che non si sono vergognati di metterlo al primo posto e di portare anche agli altri la felicità di questo incontro? La salvezza eterna.
Cerchiamo, dunque, non solo con le parole, ma soprattutto con la nostra vita, di corrispondere a questo amore infinito di Dio per noi vivendo cristianamente nella pratica dei Santi Sacramenti.
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