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22.12.2024

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La pillola aumenta il rischio di depressione nelle giovani donne del 130%
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22 Giugno 2023

La pillola aumenta il rischio di depressione nelle giovani donne del 130%

Basterà anche un po’ di zucchero perché la pillola vada giù, come cantava Mary Poppins nel celeberrimo film che la vedeva come protagonista, ma in questo caso la pillola non ha certo effetti terapeutici. Parliamo della contraccezione orale (argomento di cui si è già occupata la nostra rivista cui vi invitiamo ad abbonarvi ) oggetto di un recente studio sulla rivista Epidemiology and Psychiatric Sciences che riporta dati importanti sull’incidenza tra le donne che usano la pillola anticoncezionale e il rischio di depressione in cui incorrono fino al 130%, in più rispetto a chi non ne fa uso e in particolare nei primi due anni di utilizzo.

I ricercatori hanno proceduto raccogliendo i dati sull’uso della pillola contraccettiva, a partire sia dal momento in cui le donne che ne facevano uso hanno manifestato per la prima volta i sintomi della depressione, senza ricevere una diagnosi e sia dal momento della prima diagnosi di depressione. In particolare il sistema di contraccezione oggetto della ricerca era costituito da pillole contraccettive contenenti una combinazione di progestinico, composto simile al progesterone, ed estrogeni. Il progestinico ha la funzione di impedire l’ovulazione e ispessisce il muco cervicale per impedire agli spermatozoi di entrare nell’utero, mentre l’estrogeno assottiglia il rivestimento uterino per ostacolare l’impianto dell’ovulo fecondato.

Secondo lo studio in questione, le donne che hanno iniziato a usare le pillole contraccettive durante l’adolescenza, avevano sviluppato un rischio di ammalarsi di depressione del 130% in più, mentre il corrispondente aumento tra le utenti adulte si è attestato intorno al 92%. Una spiegazione importante sulle cause della maggiore incidenza in età adolescenziale, la fornisce Therese Johansson dell’Università di Uppsala, una delle autrici della ricerca: « I potenti effetti delle pillole contraccettive sulle adolescenti possono essere attribuiti ai cambiamenti ormonali che si sviluppano durante la pubertà e tutto questo perché le donne in quella fascia di età subiscono già sostanziali cambiamenti in questo senso, divenendo più ricettive e soggette ad ulteriori squilibri ormonali».

I ricercatori hanno anche riscontrato che i sintomi depressivi sono diminuiti quando le donne hanno continuato a usare le pillole contraccettive dopo i primi due anni, mentre, nelle adolescenti, anche dopo la sospensione dell’uso del contraccettivo orale si è continuato a riscontrare una maggiore incidenza della sindrome depressiva, cosa che, nelle stesse condizioni, non è stata osservata nelle donne adulte. I risultati dello studio dovrebbero essere visionati soprattutto dagli operatori sanitari, responsabilizzandoli sulla somministrazione dei contraccettivi orali, quantomeno, dicono i ricercatori, preoccupandosi di informare preventivamente le donne sugli effetti collaterali di questi medicinali, sulla psiche. (Fonte foto: Pexels)

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