Il ventunesimo secolo sembrava essersi aperto come era della pace e della diplomazia, ma le immagini della guerra in Ucraina oscurano quasi totalmente quell’augurio che oggi ci sembra più lontano che mai. Di certo non è l’unica guerra oggi, ma può considerarsi un’istantanea della sofferenza e del dolore che abitano il nostro mondo più in generale. Queste immagini pongono al centro la questione sempre attuale del senso dell’esistenza, del futuro dell’umanità e quindi di ciò che potrebbe venire dopo la morte, fonte di sempre crescenti riflessioni nell’ambito storico-filosofico, culturale e teologico.
Non si può sfuggire alla domanda ultima di senso che abita il cuore dell’uomo, la cui risposta non è immediata e forse non può essere compresa interamente dalla scena di questo mondo. Il cardinale Gerhard Müller, nel suo ultimo libro Das Wunder der Unsterblichkeit: Was kommt nach dem irdischen Leben? (La meraviglia dell’immortalità: Che cosa viene dopo la vita terrena?), ha tentato di dare voce ai dubbi che circondano questo tipo di domande. Traccia nella storia un quadro che supera tutte le limitazioni dovute ai vari tentativi esplicativi che hanno condizionato le religioni e le filosofie. In particolare, si accosta con occhio critico alle ideologie post-umaniste che hanno fatto dell’allontanamento di Dio il centro del loro pensare, riportando come la dissociazione dalle certezze originarie comporti di fatto una sconfitta.
Il punto di riferimento dell’uomo non è più Dio, ma piuttosto la volontà del più forte, del più potente. La negazione di una grandezza che sfugge alla capacità umana non ha liberato l’uomo, l’ha invece portato alla dipendenza e alla cieca obbedienza al potere, del quale la guerra è uno degli esempi più forti, in passato come oggi.
La vita eterna? Che fine fa? Scompare. La salvezza che doveva essere pregustata nel mondo è stata surclassata dalla discutibile «salvezza» dell’arricchimento e del potere. L’unico a elevare ancora il messaggio salvifico della vita eterna è il cristianesimo. Con la morte non si intende il puro ritorno della materia nel ciclo della natura, ma il ritorno alla propria origine, che è nell’amore di Dio trinitario, che ci ha creati e che può redimerci. Qui si trova la vera libertà, che conduce ognuno di noi alla grandezza e alla dignità dell’uomo. Ecco allora che il senso ultimo non si trova nella negazione della volontà salvifica di Dio, ma nell’accettazione della dipendenza della creatura all’amore del suo Creatore.
In questo contesto, le filosofie antropologiche acquisiscono il loro reale senso, perché rappresentano una via per giungere alla comprensione cristiana della morte e della resurrezione. La fede parte dall’uomo come essere creato da Dio con una sua conoscenza strutturata e, attraverso l’amore del Creatore, giunge a intravedere il cammino verso l’eternità. «Credo nella vita eterna» è una dichiarazione che ci permette di rispondere all’appello di Dio che ci chiede di lasciarci alle spalle la morte.
Di fronte agli orrori di una guerra che miete innumerevoli vittime, il messaggio della Vita Eterna offrirà almeno un barlume di speranza pasquale. Ma la guerra è anche la prova che la libertà che l’uomo si costruisce non rispetta mai la libertà dell’altro. Tutti i tentativi dell’uomo di trovare il proprio personale “paradiso” verranno sempre pagati dagli altri a caro prezzo.
Con questo libro, di quasi 400 pagine, il cardinale Müller porta la dottrina delle «cose ultime», il trattato teologico dell’escatologia, fuori dalla sua esistenza puramente accademica, per entrare in un arricchente dibattito con tutti i dubbiosi e il loro scetticismo, con i cercatori di speranza nella loro esistenza individuale come in tutta la creazione.
Si tratta di un benefico «libro di testo» su tutte le correnti in cui si è lottato per una risposta alla domanda: che cosa viene dopo la vita terrena? Il lettore si rende conto della diversità di pensiero della mente umana, si libera da pregiudizi e imprecisioni nell’analisi della storia dello spirito e apprende le radici che determinano il presente di alcuni approcci. Rimane i piedi la visione cristiana, che con la sua concezione personale-dialogica del rapporto tra Dio e l’uomo, ha a tutto ciò una risposta gioiosa e plausibile, verso la quale l’autore ci avvicina in modo approfondito.
Gerhard Kardinal Müller:
Das Wunder der Unsterblichkeit: Was kommt nach dem irdischen Leben?
Herder Verlag, Freiburg 2022, 392 pp,
ISBN 978-3-451-39168-2, 28,00 EUR
(Fonte immagine: Facebook. Nella foto il cardinale Konrad Krajewski in preghiera in Ucraina davanti a vittime della guerra)
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