Si può affermare con certezza che Lucia Annunziata non abbia dato prova di buona educazione, ieri a Mezz’Ora in più su Rai 3. E non sarebbe neanche la prima volta, a dirla tutta. In studio, come ospite, il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, ha commentato la manifestazione di sabato a Milano sui diritti delle famiglie omogenitoriali. Un argomento caldo, soprattutto dopo il no del Senato al regolamento europeo sul certificato di filiazione e dopo lo stop alle trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei figli nati da coppie omosessuali.
Talmente caldo che Lucia Annunziata, definita dalla Roccella «coinvolta» – ma sarebbe più corretto dire “arrogante” – è scivolata in una gaffe oggi rimbalzata su tutte le piattaforme. Dopo che il ministro ha ribadito la sua posizione affermando che allo stato attuale «non esiste una negazione dei diritti dei bambini [delle coppie omogenitoriali, ndr]», la giornalista non ci ha visto più e le è scappata una parolaccia. E se è vero che si è scusata con i telespettatori e con la sua ospite, è anche vero che questa dialettica così scadente di fronte a temi etici su cui varrebbe la pena fermarsi a riflettere senza farsi prendere dalla foga ideologica, rappresenta un segnale. È la cartina tornasole di come chi oggi si riempie la bocca della parola «diritti», in realtà non sa rispettare chi non si inchina alla cultura dominante o chi, semplicemente, tenta di seguire un ragionamento diverso.
«Forse non ci siamo capiti», questo il tono minaccioso utilizzato dall’Annunziata mentre tenta di rispondere alle parole della Roccella: «Il problema è che non accettiamo il mercato della maternità e della paternità e dei bambini». Il «grande dibattito» a cui la giornalista ha accennato è in realtà un confronto a senso unico. Fatto di adulti che vogliono, desiderano e per questo pretendono di ottenere. «Adesso faremo una legge contro l’utero in affitto», ha aggiunto la Roccella, «in Italia la maternità surrogata è proibita, e chiamiamola col suo nome, utero in affitto perché è un passaggio di denaro con un contratto, e ne è vietata anche la propaganda. In Europa ci sono addirittura delle fiere. Oggi può costare sui 100 mila euro e alle donne, nei Paesi dove è legale, ne arrivano 15/20 mila. Si tratta di decidere se una maternità possa essere una questione di mercato».
Ma non temete, Elly Schlein ha già dichiarato che presenterà una legge per «riconoscere i diritti della famiglie omogenitoriali, preparata e scritta insieme alle associazioni e alla Rete Lenford [associazione di avvocati per i diritti Lgbt, ndr]». Intanto, non resta che l’amarezza di uno “spettacolo” di maleducazione – per quanto le scuse della conduttrice siano arrivate subito – al quale tutti i contribuenti di una rete di informazione pubblica sono chiamati sottostare. Un giornalismo schierato e partigiano che non lascia spazio a un libero dibattito e che davanti a veri argomenti, Annunziata docet, perde le staffe. (Fonte foto: Screenshot RayPlay).
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