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La conversione di un protestante
NEWS 29 Novembre 2017    

La conversione di un protestante

IL TIMONE – Gennaio – Febbraio 2002 (pag.48-49)
di Andrea  Tornielli
Roma 1947: Bruno Cornacchiola è un protestante che odia la Chiesa e progetta di uccidere il Papa. Ma un giorno avviene l’imprevisto: gli appare la Madre di Dio e tutto cambia. Il ricordo di un fatto realmente accaduto.
Il 6 aprile 1947, sabato in Albis, è una di quelle giornate dal clima mite e primaverile che rende Roma una città unica. Bruno Cornacchiola è un giovane tranviere di 34 anni, con un passato da volontario nella guerra di Spagna, che cova nel suo cuore un grande odio contro la Chiesa cattolica. Convinto da un soldato tedesco, ha abbracciato la fede della confessione protestante avventista, ha persuaso anche la moglie ad entrarvi e ha la segreta intenzione di uccidere il Papa, Pio XII, con un pugnale .che ha comprato a Toledo. Quel pomeriggio ha promesso ai suoi tre figli una gita al lido di Ostia, ma quando arriva alla stazione il treno è già partito. Il gruppetto decide allora di dirigersi verso il grande spiazzo antistante la basilica delle Tre Fontane, l'abbazia dei frati trappisti che sorge nel luogo in cui venne giustiziato San Paolo: secondo la tradizione, la testa dell'Apostolo delle genti – decapitato e non crocifisso come Pietro, in quanto cittadino romano – cadendo rimbalzò a terra tre volte e sul punto toccato ad ogni rimbalzo sgorgarono altrettante sorgenti d'acqua. Arrivati sul prato, Bruno Cornacchiola dice ai tre bambini: “Gianfranco, Carlo, Isola, voi potete giocare a palla, ma non allontanatevi troppo”. Mentre i tre si precipitano allegramente tra i cespugli, il tranviere si siede su un muretto per preparare uno scritto contro la Vergine Maria. Ha con sé una Bibbia e verga sul foglio le prime parole: “La Madonna non è Vergine, non è Immacolata, non è Assunta in deh…”. Dopo un quarto d'ora i bambini lo chiamano, perché hanno perso la palla. Bruno la cerca, continuando a chiamare a voce alta il più piccolo dei figli, Gianfranco, rimasto nei pressi di una grotta, per assicurarsi che sia sempre lì. Ma il picco¬lo, ad un certo punto non gli risponde più. È inginocchiato con le mani giunte all'ingresso della grotta e ripe¬te bisbigliando: “Bella Signora, bella Signora…”. Il padre crede che si tratti di uno scherzo, dato che nessuno ha insegnato al bambino, non ancora battezzato, quell'atteggiamento. Anche la figlia più grande, quando entra nell'antro, cade in ginocchio. Cornacchiola è sempre più stizzito quando vede che anche Carlo, l'altro bambino, affacciandosi alla grotta ha la stessa reazione dei fratelli. “Cercai di smuoverli e di alzarli, ma sembravano di piombo – racconterà l'uomo – avevano le pupille dilatate e i volti pallidi. Allora gridai verso il fondo della grotta: “Ma che cosa succede qui? Ci sono forse delle streghe oppure qual¬che diavolo? Chiunque tu sia, fossi anche un prete, vieni fuori!”. 
Cornacchiola va verso il fondo della caverna ma si accorge che è vuota e piangendo alza le braccia al cielo: “Dio, salvaci tu!”. “Quand'ecco, vidi improvvisamente due candidissime mani che si muovevano verso di me e sentii che mi sfioravano la faccia. Ebbi la sensazione che mi si strappasse qualcosa dagli occhi. In quell'istante pro¬vai un certo dolore e rimasi nell'oscurità più profonda. Non vedevo più nulla, ma ero invaso da un'insolita gioia”. A quel punto, il tranviere vede una giovane donna, avvolta in una luce dorata. Veste una tunica bianca, stretta ai fian¬chi da una fascia rosa, ha i capelli neri e il velo verde. “Vidi che la bella Signora lentamente muoveva la mano sinistra ed indicava qualcosa ai suoi piedi. Guardai e vidi a terra un drappo nero sostenere una croce spezzata”. L'apparizione dice all'uomo: “Sono Colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Entra nell'ovile santo, corte celeste in terra. Il giuramento di Dio è e rimane immutabile”. La . Madonna fa quindi riferimento a un episodio della vita di Cornacchiola, che qualche tempo prima aveva chiesto alla moglie di abbracciare la fede protestante. La donna, lolanda Lo Gatto, aveva risposto: “Accetto, ma ad una condizione: ti devi confessare e ricevere la comunione nei primi nove venerdì del mese. Se alla fine di questa pia pratica vorrai ancora cambiare religione ti seguirò anch'io, sennò continueremo insieme nella fede del nostro battesimo”. Alla fine dei nove venerdì non era acca¬duto nulla e la donna era entrata nella comunità protestante.
“I nove venerdì del Sacro Cuore – dice Maria a Bruno Cornacchiola – che tu facesti, amorevolmente spinto dalla tua fedele sposa prima di iniziare la via dell'errore, ti hanno salvato! Desidero darti una prova sicura della divi¬na realtà che stai vivendo, perché tu possa escludere ogni altra motivazione del tuo incontro, compresa quella del nemico infernale. E questo è il segno: quando incontrerai un sacerdote nella chiesa o per strada, avvicinalo e rivolgigli questa espressione: “Padre, le devo parlare!”. Se costui ti risponderà “Ave Maria, figliolo, cosa vuoi?” pregalo di fermarsi perché è quello da me scelto. A lui manifesterai ciò che il cuore ti dirà e obbediscilo… Ti recherai poi dal Santo Padre e gli consegnerai personal¬mente il mio messaggio”. Il messaggio che la Madonna affida al veggente è questo: “Si preghi assai e si reciti il Rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l'unità dei cristiani. Le Ave Maria che voi dite con fede e amore, sono tante frecce d'oro che raggiungono il Cuore di Gesù. Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli”. Infine, Maria dice a Cornacchiola: “II mio corpo non poteva marcire e non marcì. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso”. Tre anni dopo, Pio XII avrebbe proclamato solennemente il dogma dell'Assunzione di Maria. Il 9 dicembre 1949, Bruno partecipa ad un'udienza concessa da Papa Pacelli ai tranvieri di Roma. Alla fine il Pontefice invita qualcuno a parlare. Cornacchiola si avvicina tenendo in mano il pugnale con la scritta “A morte il Papa” e la Bibbia con su scritto “Questa è la morte della Chiesa” cattolica”. “Santità, qui c'è la Bibbia protestante che interpretavo erroneamente e con la  quale ho ucciso molte anime. Chiedo perdono di aver solo osato pensare a tanto. Avevo progettato di ucciderla con questo pugnale”. Pio XII sorride, prende in mano quegli oggetti e risponde: “Caro figlio, con ciò non avresti fatto altro che dare un nuovo martire alla Chiesa, ma a Cristo una vittoria dell'amore”.