da «Gender Watch»
de «La nuova Bussola Quotidiana»
Come è noto l'Agenzia europea del farmaco (Ema) traslocherà a breve: da Londrà si dovrà trasferire in un'altra città. Diciotto città, tra cui Milano, si sono candidate per essere la nuova sede dell'Ema. Il direttore dell’Ema Guido Rasi ha ricevuto una lettera firmata da 319 dipendenti tra cui una cinquantina di persone LGBT. Nella lettera si paventa il rischio che l'Ema venga ospitata da una città in cui le rivendicazioni del mondo LGBT non vengano riconosciute.
E così scatta una sottile intimidazione: o ci trasferite in una città gay friendly oppure lasciamo l'Ema. La conseguenza sta nel fatto che ancora una volta il criterio di soddisfazione delle pretese arcobaleno diventa l'ago della bilancia. Un ricatto a cui dovrà sottostare anche Milano.
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