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18.12.2024

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«Io, miracolato da Pier Giorgio Frassati, vi dico: pregate»
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17 Dicembre 2024

«Io, miracolato da Pier Giorgio Frassati, vi dico: pregate»

Che a Los Angeles e dintorni si giochi a basket con un certo impegno non è una notizia, né che ci giocasse anche un giovane seminarista, oggi Padre Juan Gutierrez; che la guarigione del suo tendine d’Achille lesionato per intercessione del beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925) sia il miracolo che porterà il giovane torinese innamorato dei poveri e dell’Eucarestia alla canonizzazione sì, è una notizia e di quelle belle. Quella da cui è stato guarito il seminarista californiano non è una malattia o una ferita particolarmente grave, né la menomazione che ne sarebbe seguita avrebbe fatto del giovane Juan un disabile grave, eppure proprio la sua storia e la sua testimonianza sono quello che il Cielo ha scelto perché l’amato Pier Giorgio diventasse per la Chiesa universale un modello di santità da imitare e un fratello fedele a cui chiedere l’intercessione.

Sul National Catholic Register troviamo il racconto di questo miracolo con i suoi tre personaggi principali – più il Protagonista per eccellenza dal momento che i miracoli scaturiscono sempre da Dio. Il primo è proprio Juan Gutierrez, oggi trentottenne, allora seminarista al St. John’s Seminary di Camarillo, California. Nel 2017 mentre giocava a basket di infortunò riportando una lesione al tendine d’Achille; ne ebbe conferma dopo la risonanza magnetica a cui si sottopose. «Preoccupato per la lunga e dolorosa convalescenza e per le spese, Gutierrez si diresse alla cappella del seminario il giorno seguente “con il cuore pesante” ». Stava pregando quando sentì l’intima ispirazione a rivolgersi a Pier Giorgio Frassati:

«Dopo alcuni giorni di novena, Gutierrez andò nella cappella per pregare quando non c’era nessuno. Mentre pregava, ricordò di aver sentito una sensazione insolita attorno al piede ferito. “Stavo pregando e ho iniziato a sentire una sensazione di calore attorno alla zona della mia ferita. E onestamente ho pensato che forse qualcosa stava prendendo fuoco sotto i banchi”, ha ricordato Padre Gutierrez in una conferenza stampa di lunedì presso la parrocchia di St. John the Baptist nella contea di Los Angeles, dove ora presta servizio come pastore associato». Tale era la sensazione di calore che il giovane cominciò a ispezionare la zona convinto che ci fosse un incendio. Nessun rogo ma la persistente sensazione di calore sulla ferita. La memoria e, forse, l’azione del suo angelo custode, gli fece ricordò una cosa che aveva imparato nella sua esperienza nel Rinnovamento Carismatico: il calore può essere il segno che Dio sta operando una guarigione: si ritrovò a guardare verso il Santissimo nel tabernacolo e a piangere di commozione. «“Quell’evento mi ha toccato profondamente”, ha detto padre Gutierrez».

La conferma di ciò che aveva vissuto la ebbe presto riprendendo a camminare senza più alcuna necessità di tutori né, scoprirà presto, di alcun intervento chirurgico e lunga e dolorosa riabilitazione. La nuova risonanza magnetica e l’espressione del chirurgo non lasciano dubbi: «Devi avere qualcuno in paradiso a cui piaci», gli dirà una volta eseguito l’accertamento. Lo strappo era scomparso, una cosa che la fisiologia da sola non può spiegare. Gutierrez ne è certo, esiste un’altra norma, soprannaturale, che spiega ciò che gli è successo: Dio ama i suoi figli, ascolta sempre le loro preghiere e i santi sono nostri solerti e potenti alleati. «“La sua guarigione è stata un miracolo. I suoi dottori non sono riusciti a spiegarlo”, ha detto l’arcivescovo di Los Angeles José Gomez alla conferenza stampa. “Certo, ‘miracolo’ è una parola che viene abusata nella nostra cultura, che non è ben compresa. Ma le Scritture ci dicono che Gesù ha compiuto miracoli sulla terra. … E noi crediamo che Gesù continui a compiere miracoli dal cielo”. “E noi crediamo che Gesù ascolta non solo le nostre preghiere, ma anche le preghiere che i santi fanno per noi”, ha detto l’arcivescovo Gomez. “Ora abbiamo un nuovo santo che veglia su di noi dal cielo”».

La scena che questo miracolo ci mostra, insieme alla testimonianza di Padre Juan Gutierrez e al ruolo di monsignor Robert Sarno, ex funzionario del Dicastero vaticano per le Cause dei Santi che ha esaminato la guarigione, ci aiuta a vedere per intero l’orizzonte nel quale la storia umana e personale di ciascuno si compie. È uno spazio che abbraccia costantemente il Cielo in quella meravigliosa sinfonia che ci vede accordare i nostri strumenti, a volte sfiatati o un po’ scordati, all’orchestra da miriadi di elementi della Comunione dei Santi. Non siamo soli, non siamo dimenticati, qualcuno ci ama e ci segue persino quando appoggiamo il piede in fallo e, se è stato un giovane sportivo, amante della montagna e delle più alte cime, naturali e spirituali, può intervenire perché proprio il tendine che serve a spiccare salti venga riparato. Questa guarigione è stata riconosciuta come miracolosa con un decreto di papa Francesco del 25 novembre 2024.

Pier Giorgio Frassati sarà proclamato santo il 3 agosto del 2025, al termine del Giubileo dei Giovani. Un santo amato in tutto il mondo che aveva l’ambizione di «vivere e non vivacchiare». Una larghezza e profondità d’animo che lo aveva portato ad entrare nel Terz’Ordine domenicano con il nome di fr Girolamo, perché, diceva, – come raccontava il nostro direttore nel numero di giugno del Timone (qui per abbonarsi) – «mi ricorda una figura a me cara e certamente anche a te, che hai comune a me gli stessi sentimenti contro i corrotti costumi: la figura di Girolamo Savonarola, di cui io indegnamente porto il nome». Un legame poco noto che conferma la complessità e la ricchezza della personalità di questo giovane santo, difficilmente riducibile a innocuo “santino”. Per stare sulle orme di Pier Giorgio occorrono un cuore robusto e tendini integri, per intercessioni a riguardo rivolgersi a lui direttamente, a tutte le ore. (Foto: Screenshot LA Catholics, YouTube)

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