Sono 23 anni che esiste una legge, la c.d. “legge Berlinguer” (L. 62/2000), che definisce il sistema pubblico di istruzione come composto sia dalle scuole statali che dalle istituzioni scolastiche paritarie. Sono 75 anni che l’art. 33, comma 4, della Costituzione impone di “assicurare” alle scuole paritarie “piena libertà e un trattamento scolastico equipollente” a quello “delle scuole statali”. Eppure, sono decenni che gli insegnanti delle scuole paritarie non riescono ad ottener nemmeno l’abilitazione, a causa di una serie impressionanti di norme e cavilli, che li hanno sempre in concreto discriminati. Con il risultato di aver creato circa 15.000 insegnanti precari, divenuti ingiustamente di “una serie cadetta”, cui da anni risultava impossibile divenire docenti abilitati, cosicché non potevano essere assunti a tempo indeterminato nemmeno nelle “loro” scuole, né partecipare ai concorsi statali, pur avendo un percorso formativo di pari dignità rispetto a tutti i loro colleghi. Non solo: le stesse scuole paritarie, essendo costrette ad utilizzare anche docenti non abilitati, vedevano minato uno dei requisiti necessari per la parificazione.
Il network di circa cento associazioni “Ditelo sui tetti”, grazie al gruppo di competenze sull’educazione che opera al suo interno, nel corso del convegno dello scorso 5 giugno 2023 ha proposto al Ministro Valditara una serie di proposte concrete per una più reale libertà di educazione per le famiglie e i giovani, di cui c’è sempre maggiore necessità specie nel presente “cambio d’epoca” e fra queste documentando il tema della grave discriminazione giuridica verso i docenti.
Avendo trovato nel dialogo con il Ministro Valditara e con altri esponenti del Governo e del Parlamento, fra cui il sottosegretario Alfredo Mantovano e l’on. Malagola, grandi sensibilità e attenzione, è stato approfondito un ulteriore confronto anche con le realtà scolastiche del tavolo “agorà della parità”, fino a mettere a fuoco ipotesi costruttive condivise da un amplissimo spettro dell’associazionismo di settore.
A seguito del lavoro con le rappresentanze istituzionali, è appena stato depositato alla Camera, un emendamento al DL 75/23, c.d. “PA bis”, in corso di conversione, nel quale si prevede, finalmente, un percorso per una certa abilitazione dei docenti delle paritarie, che potranno diventare finalmente anche loro insegnanti non di una serie cadetta, se hanno già svolto 36 mesi di insegnamento e con 30 crediti professionali. Ciò consentirà a gran parte dei 15.000 docenti di essere assunti dalle scuole paritarie a tempo indeterminato e di divenire a tutti gli effetti insegnanti del sistema pubblico di istruzione della Repubblica. I costituenti e anche Luigi Berlinguer potranno, così, finalmente abbozzare un sorriso …
Inoltre, lo stesso emendamento porta in sicurezze le scuole paritarie, in quanto per un periodo transitorio (nelle more, cioè, dell’andata a regime del sistema normale di abilitazione per i laureati che partirà a settembre) si prevede che il requisito relativo ai titoli per gli insegnanti sia soddisfatto dalle scuole paritarie stesse anche con insegnanti che abbiano tre anni di esperienza nei dieci antecedenti.
Oggi, insomma, grazie, fra i molti, al Ministro Valditara, e soprattutto al bel percorso di condivisione e collaborazione fra tanti ambiti associativi, si allarga un po’ l’angusto spazio in cui in Italia è stato ridotto il diritto per le famiglie e per i giovani a scegliere liberamente il proprio percorso di istruzione.
*coordinatore network “Ditelo sui tetti”
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