Le violenze contro i cristiani sono all’ordine del giorno in India. Secondo le stime solo nel 2015 ben 200 fedeli sono stati vittime di violenze nel subcontinente indiano. Gli attacchi contro i cristiani sono aumentati del 20% nel 2015 con una media di uno al giorno. E’ quanto emerge da un rapporto del Catholic Secular Front (Csf), un fronte di organizzazioni non governative che si occupano di diritti umani e di difesa delle minoranze religiose. In particolare, lo scorso anno sono stati uccisi sette pastori protestanti e circa 7 mila cristiani, compresi donne e bambini, hanno subito violenze. La maggior parte delle aggressioni si sono verificate nello Stato centrale del Maharashtra, dove è più forte la presenza di gruppi dell’estrema destra indù, in Madhya Pradesh e nel nuovo Stato di Telangana.
“C’è stato un 20% di aumento – ha precisato il segretario del Csf, Joseph Dias – in termini di numero di vittime. Ma temo che il numero sia più alto perché molti incidenti non sono registrati perché c’è paura di ritorsioni da parte dei gruppi estremisti indù come Rss”. Secondo gli autori del rapporto, l’incremento degli atti di intolleranza e’ coinciso con l’arrivo al potere nel maggio 2015 del partito indù nazionalista del Bjp.
ROMA – Awdhesh Kumar Savita è stato rasato a zero pubblicamente. L’uomo è stato umiliato davanti a decine di persone perché accusato di aver costretto un connazionale a convertirsi al cristianesimo.
Le violenze contro i cristiani sono all’ordine del giorno in India. Secondo le stime solo nel 2015 ben 200 fedeli sono stati vittime di violenze nel subcontinente indiano. Gli attacchi contro i cristiani sono aumentati del 20% nel 2015 con una media di uno al giorno. E’ quanto emerge da un rapporto del Catholic Secular Front (Csf), un fronte di organizzazioni non governative che si occupano di diritti umani e di difesa delle minoranze religiose. In particolare, lo scorso anno sono stati uccisi sette pastori protestanti e circa 7 mila cristiani, compresi donne e bambini, hanno subito violenze. La maggior parte delle aggressioni si sono verificate nello Stato centrale del Maharashtra, dove è più forte la presenza di gruppi dell’estrema destra indù, in Madhya Pradesh e nel nuovo Stato di Telangana.
“C’è stato un 20% di aumento – ha precisato il segretario del Csf, Joseph Dias – in termini di numero di vittime. Ma temo che il numero sia più alto perché molti incidenti non sono registrati perché c’è paura di ritorsioni da parte dei gruppi estremisti indù come Rss”. Secondo gli autori del rapporto, l’incremento degli atti di intolleranza e’ coinciso con l’arrivo al potere nel maggio 2015 del partito indù nazionalista del Bjp.
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