Venerdì 25 agosto il Papa ha incontrato in videocollegamento i giovani russi, riuniti a San Pietroburgo in occasione del decimo incontro nazionale dei giovani cattolici della Russia. Il tema scelto era lo stesso della Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona e tutto è stato pubblicato sul portale ufficiale della Santa Sede Vatican news. Tranne un passaggio. Che però ha trovato comunque il modo di essere diffuso.
«Non dimenticare mai l’eredità. Siete gli eredi della grande Russia: la grande Russia dei santi, dei governanti, la grande Russia di Pietro I, Caterina II, quell’impero – un grande, illuminato, [paese] di grande cultura e di grande umanità. Non rinunciate mai a questa eredità, siete gli eredi della grande Madre Russia, andate avanti. E grazie. Grazie per il vostro modo di essere, per il vostro modo di essere russi».
Queste parole del pontefice hanno provocato una reazione durissima da parte di Kiev. Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Affari esteri dell’Ucraina, ha bollato le frasi del Papa come parte di quella «propaganda imperialista» con cui «il Cremlino giustifica l’assassinio di migliaia di ucraini e la distruzione di centinaia di città e villaggi ucraini».
Anche l’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, non ha usato mezzi termini, allargando il danno dell’incidente diplomatico anche all’interno della stessa chiesa cattolica. «Le parole sulla “grande Russia di Pietro I, di Caterina II, di quell’impero grande e illuminato, di grande cultura e grande umanità” si riferiscono al peggiore esempio dell’imperialismo e del nazionalismo estremo russo. Temiamo», ha aggiunto nel suo messaggio diffuso il 28 agosto, «che quelle parole siano comprese da alcuni come un incoraggiamento proprio di questo nazionalismo e imperialismo, che è la vera causa della guerra in Ucraina». E per concludere ha chiesto che «per evitare che le parole e le intenzioni del Santo Padre siano manipolate, aspettiamo dalla Santa Sede una spiegazione della situazione», una frase che assomiglia molto a un monito, per quanto deferente. Il chiarimento peraltro avverrà a breve, visto che dal 3 al 6 settembre a Roma si terrà proprio il Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina che si chiuderà con i vescovi dell’assemblea sinodale ricevuti dal Papa in Vaticano.
Un incendio enorme sulla via della pace in Ucraina, a cui il Papa lavora insieme al suo incaricato cardinale Matteo Zuppi. Un disastro diplomatico di cui si sono certamente accorti anche in Vaticano, dove non a caso forse avevano omesso quelle parole del Papa dal resoconto dell’incontro con i giovani russi. Adesso si manifesta irritazione, e ieri sera è arrivata come una secchiata d’acqua sulle fiamme la nota della nunziatura apostolica a Kiev: «secondo alcune interpretazioni, papa Francesco avrebbe incoraggiato i giovani cattolici russi a prendere esempio da alcuni personaggi storici russi, conosciuti per le idee ed azioni imperialiste ed espansioniste, realizzate a detrimento dei popoli vicini, compreso quello ucraino. Questa rappresentanza pontificia rifiuta fermamente le suddette interpretazioni, in quanto papa Francesco non ha mai incoraggiato idee imperialiste. Al contrario, egli è un convinto oppositore e critico di qualsiasi forma di imperialismo o colonialismo, in tutti i popoli e situazioni. In questa stessa chiave vanno interpretate anche le parole del Romano Pontefice, pronunciate il 25 agosto scorso».
Dalle sacre stanze in queste ore ci si affanna a far circolare le tante affermazioni sulla pace di papa Bergoglio, ma l’incidente diplomatico è sotto gli occhi di tutti. «Auguro a voi, giovani russi», aveva detto il Papa ai giovani di San Pietroburgo, «la vocazione di essere artigiani di pace in mezzo a tanti conflitti, in mezzo a tante polarizzazioni che ci sono da tutte le parti, che affliggono il nostro mondo».
Ma le fiamme sono sfuggite di mano e il lavoro si complica sulla via della pace, l’unico pompiere in grado di risolvere l’incendio è Francesco. Accoglierà la richiesta di chiarimenti?
AGGIORNAMENTO (ore 11:00): Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato quanto segue:
(Immagine: cathmos.ru)
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl