È stata inaugurata stamattina in via Angelina Marsciano 20, a Roma, “La Casa di Chiara”. Si tratta di un appartamento espressione di un progetto – chiaramente ispirato alla testimonianza di Chiara Corbella Petrillo (1984-2012) – finalizzato ad ospitare ed assistere gratuitamente famiglie e donne che affrontino gravidanze con patologie prenatali, che compromettono la salute del nascituro e/o della madre, e per questo bisognose di terapie ospedaliere specialistiche e operazioni chirurgiche intrauterine.
L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di istituzioni e autorità civili e religiose, dei familiari stessi di Chiara Corbella e dei rappresentanti di Pro Vita & Famiglia Onlus e della Fondazione il Cuore in una Goccia, enti promotori dell’iniziativa. In rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, era presente anche il Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, che ha speso per l’iniziativa parole di profondo apprezzamento.
«Sono qui», ha infatti detto il Viceministro, «per rappresentare non solo la mia vicinanza e gratitudine ma anche quella del Governo italiano e del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni». Per Bellucci “La Casa di Chiara” rappresenta «la concretizzazione del diritto di ciascuna vita ad essere protetta, con attenzione, con capacità, con la voglia e il desiderio di proteggere la vita quando è in uno stato di fragilità. Dunque grazie a tutti coloro i quali si stanno spendendo, con questo progetto, per difendere la cosa più preziosa che abbiamo: la vita, che è tale dal concepimento fino al momento della morte. Proteggere la vita è un dovere di tutti».
Presente anche monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma per l’ambito della diaconia della carità, che ha evidenziato è «come se la vita avesse bisogno di un’enorme sala parto, un enorme luogo, non fisico, dove dare e ricevere amore. In piccolo, tutto ciò accade con questa struttura, la cui realizzazione ha sicuramente richiesto quella che io chiamo la “testardaggine dell’amore”». Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus – che contribuirà all’iniziativa nella gestione quotidiana dell’appartamento – e firma della nostra rivista, ha invece spiegato che «l’idea è arrivata dalla necessità di dover usufruire di questi servizi, avendo noi come famiglia vissuto un’esperienza di gravidanza patologica, accompagnando nostro figlio nei difficili momenti post parto, fino alla sua salita in Cielo».
«La Casa», ha aggiungo Coghe, «potrà ospitare fino a 3 nuclei familiari per periodi variabili a seconda delle necessità. Basti pensare che solo nell’ultimo anno oltre il 79% delle richieste di assistenza giunte su Roma proveniva da famiglie residenti fuori dalla Regione Lazio, per trattare patologie prenatali molto serie come: malformazioni strutturali, sindromi polimalformative, cromosomopatie (T18, T21, T13), linfangiomatosi e cardiopatie». A pochi giorni da una bella notizia – quella del trasferimento con successo, dal Regno Unito all’Italia, di un neonato affetto da una seria cardiopatia congenita, ecco dunque oggi un altro esempio di solidarietà e vicinanza anche istituzionale, da parte del nostro Paese, in aiuto alla vita.
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