Un video sul Monte Athos, girato con l'ausilio di un drone dal fotografo russo Valeri Blizniouk e dal padre Andrej Blizniouk.
Da Grecia.info: Il Monte Athos è la penisola più orientale delle tre che compongono la Calcidica, nella Grecia settentrionale, ed è un vero e proprio Stato autonomo all’interno della sovranità greca. La “terza gamba” della penisola Calcidica ha una superficie di 335 chilometri quadrati e si tuffa nel Mar Egeo per 50 chilometri di lunghezza e per una larghezza che varia tra i 7 e i 12 chilometri.
Questo lembo di terra è ritenuto sacro ed è montuoso, la vetta più alta raggiunge i 2 mila 39 metri sul livello del mare, e di una grande bellezza naturale: qui si trovano 20 monasteri ortodossi, di cui 17 greci, uno russo, uno serbo e uno bulgaro, manufatti e monumenti religiosi di immenso valore artistico spesso edificati sulla sommità di piccole colline. Solo la comunità monastica, che oggi conta poco più di un migliaio religiosi, può stabilirsi nella penisola.
La storia del Monte Athos ha avuto inizio nel 963 quando Sant’Atanasio istituì il monastero di Grande Lavra, ancora oggi il più importante. Oltre ai monasteri esistono 12 piccole comunità minori di monaci e vari eremi.
Per i laici è possibile visitare il Monte Athos una volta ottenuto un permesso speciale, per le donne, invece, vige il divieto è assoluto d’accesso. La procedura per ottenere il permesso è complicato e lungo, soprattutto per i visitatori non ortodossi che devono specificare in una lettera il motivo della richiesta che può essere solo per pellegrinaggio o per studio. C’è una quota giornaliera di 120 pellegrini ortodossi e 10 non ortodossi. La richiesta di visita può impiegare mesi prima di essere accolta.
La penisola, raggiungibile solo in barca benché sia collegata alla terraferma, ha ripidi pendii, verdi vallate e una vegetazione rigogliosa interrotta qua e là dall’imponente architettura dei monasteri, castelli bizantini fortificati con pareti monumentali tutto intorno e un cortile.