Lo ha detto il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, presidente di Caritas Internationalis e presidente delegato del Sinodo della famiglia in una intervista a Radio Vaticana. Poche parole, semplici, dirette, fondate sulla conoscenza esatta di ciò che di Dio e temprate nell’esperienza diretta di ciò che è degli uomini.
Parole dolci e forti che tagliano trasversalmente le molte, troppe ubbie di certi commentatori, di certi opinionisti, anche di certo clero. Se in Dio la misericordia e la giustizia sono tutt’uno, e se per l’uomo esse lo sono intimamente e inscindibilmente nell’atto libero e totale di affidamento a Lui, anche oltre (sebbene mai contro) la comprensione razionale delle misteriose vie dell’Onnipotente, a che serve distinguere capziosamente sulla lana caprina o insinuare dubbi su realtà certe? Solo a confondere, come oggi fa chi vorrebbe che la Chiesa sbracasse, stabilendo finalmente che vi sono matrimoni di serie A e matrimoni di serie B, divorzi di prima classe e divorzi di seconda, peccati peccati e peccati tra virgolette.