da «Actuall»
via «Libertà e Persona»
Da qualche mese i mapuches bruciano chiese cristiane. Nelle ultime 48 ore hanno bruciato 4 luoghi di culto in Araucania. Questi gruppi indigeni da diversi anni hanno allacciato vincoli con le FARC e l’ETA, dai quali sono stati addestrati alla violenza e al terrorismo.
Juan Robles – 23 settembre 2017
Negli ultimi tempi i gruppi indigeni mapuches dell’Araucania cilena hanno scatenato una serie di attacchi contro le chiese cristiane, che sono state rase al suolo dal fuoco.
Mercoledì scorso sono state incendiate due chiese cattoliche del comune di Victoria e il tempio evangelico di Ercilla; e giovedì quello stesso municipio un altro incendio è stato provocato contro un tempo cristiano evangelico.
Sembra che questi atti siano in relazione con delle richieste di libertà per 4 complici degli incendiari, che stavano facendo lo sciopero della fame già da più di 100 giorni, perché non si applichi a loro la legge antiterrorismo. Questi sono detenuti per aver incendiato, nel giugno 2016, un tempio evangelico nella località Padre Las Casas.
Solo quest’anno si sono registrati almeno una quindicina di atti di violenza, la maggioranza di essi di carattere incendiario contro templi cristiani di varie denominazioni, e edifici di altro uso, ma legati alle stesse confessioni cristiane, come (link nell’originale. Ndt), l’Università cattolica della Santissima Concezione.
All’inizio di questo mese una turba di mapuche ha fatto irruzione nella cattedrale di Temuco, e il sacrestano è stato ferito a suon di bastonate.
Campagna di GitizenGo
Per cercare di franare questo crescendo di violenze, che è valutata in 500 attentati terroristici di diverso tipo, in 9 assassinii, incendi di macchinari agricoli e di centinaia di ettari di terreni coltivati (Link nell’originale), CitizenGo ha fatto una petizione al Ministero degli Interni del Cile, perché faccia qualcosa.
Questa campagna fa sapere che questi atti di violenza si stanno producendo “in un clima di assoluta impunità”, e esige che Mario Fernández Baeza “agisca con forza, facendo che venga applicato sui colpevoli lo Stato di Diritto”.
“Prendeteli, imprigionateli e metteteli a disposizione della Giustizia affinché possano ricevere la giusta condanna”.
Relazioni dell’ETA e delle FARC coi mapuche
Questo vincolo, chiamato Resistenza Ancestrale Mapuche, che risponde a un profilo ancestrale-indigenista, con organizzazioni terroristiche internazionali, è stata mantenuta per molti anni da numerosi esperti, benché essi lo abbiano negato.
La collaborazione delle organizzazioni mapuche coi terroristi dell’ETA (link nell’originale), che risale almeno al 2006, si nascondono sotto l’apparenza di incontri culturali organizzati dalle organizzazioni politiche che sono nell’ambito dei due gruppi violenti.
Allo stesso modo, le Forze Rivoluzionarie della Colombia, oggi in un processo di presunta smobilitazione, hanno collaborato con i mapuche per molti anni, insegnando loro le tecniche di destabilizzazione sociale e di violenza terroristica.
(Ho un cugino Argentino, al quale ho mandato l’articolo, che mi dice: “Tutto ciò mi sembra difficile da provare. Lo trovo tendenzioso, e in definitiva generando più odio razziale e settoriale”. Ma non mi porta prove. Si sa che tutt’oggi esistono correnti indigeniste che si battono il petto per la colonizzazione. Per questo credo che siano queste organizzazioni di sinistra che instillano l’odio nelle popolazioni indigene, ricordando la colonizzazione degli spagnoli. Ndt).
Di fatto, il capo della Polizia Nazionale di Colombia, Joeé Roberto León Riaño, ha confermato che i gruppi violenti del popolo mapuche (link nell’originale), ricevono l’addestramento da terroristi delle FARC e dell’ETA, perlomeno dal 2009 – 2010.
(Ma, si ottiene di più con il perdono e la riconciliazione cristiana, o con l’odio di classe di antica marca comunista? Ndt).