Passata in sordina o addirittura risultata quasi oscurata sui media, anche comprensibilmente viste le morti avvenute in questi giorni – da quella di Silvio Berlusconi a quella del grandissimo scrittore americano Cormac McCarthy –, è una notizia senza dubbio interessante, sulla quale vale la pena, ci pare, spendere un commento. Stiamo parlando della condanna che, lunedì, i giudici vaticani hanno inflitto a tre attivisti di Ultima Generazione, movimento capofila, come noto, di quella movimentata compagine di ambientalismo estremo di cui abbiamo, peraltro, parlato anche sul numero di marzo sulla nostra rivista (qui per abbonarsi).
Il pronunciamento riguarda quanto avvenuto lo scorso agosto, quando gli attivisti contro il cambiamento climatico si erano incollati alla base in marmo della famosissima statua del Laocoonte, nei Musei Vaticani. Ad essere stati condannati a nove mesi di reclusione – nonché al pagamento d’una multa di 1.500 euro a testa per danneggiamento aggravato, e a una multa ulteriore di 120 euro per aver resistito all’ordine degli agenti della gendarmeria – sono stati Guido Viero ed Ester Goffi. Una terza attivista, Laura Zorzini, che aveva ripreso la scena con un telefono, è stata invece condannata solo a pagare la multa di 120 euro. La pena per tutti e tre è stata sospesa con la condizionale.
Ciò nonostante, i tre dovranno pagare al Governatorato della Città del Vaticano un risarcimento complessivo per danni non proprio banale, che ammonta a circa 30.000 euro (28.148, per l’esattezza). Tempestiva, in una nota, è arrivata la risposta dei condannati: «Il Vaticano, una delle ultime monarchie assolute del mondo dimostra tutta la propria ipocrisia con questa pena. È spropositata e assurda una condanna a nove mesi di carcere per due persone che hanno semplicemente voluto accendere i riflettori su quello che il Papa scrive e predica […] Vorremmo sentire ora la voce del mondo cattolico, quello che non si è nemmeno presentato al presidio a sostegno di Ultima Generazione, per capire se oltre alle parole c’è qualche intenzione concreta».
La vicenda non finirà qui, dato che i legali dei tre attivisti hanno già annunciato ricorso contro il verdetto. Tuttavia, come si diceva, la vicenda fin qui esposta ha senza dubbio del singolare dato che, in effetti – su questo hanno senza dubbio ragione gli attivisti di Ultima Generazione –, il Papa e il mondo cattolico hanno davvero rimesso molto al centro, in questi anni, il tema dell’ambiente o, meglio, del Creato. Solo, ecco cosa sfugge del tutto all’estremismo green, che c’è modo e modo di essere a difesa del patrimonio naturale; e quello di deturpare, sfregiare o rischiare di rovinare il patrimonio artistico è un modo che neppure in Vaticano, giustamente, tollerano. (Foto: Imagoeconomica)
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