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Il matematico Marco Codegone: Piergiorgio Odifreddi? «In campo teologico incompetente»
NEWS 6 Luglio 2016    

Il matematico Marco Codegone: Piergiorgio Odifreddi? «In campo teologico incompetente»

Fino a pochi anni fa, se si realizzava una ricerca sul web utilizzando la parole chiave “matematica” abbinata a “cristianesimo” o “fede”, il risultato che appariva era abbastanza prevedibile. Il nome di Piergiorgio Odifreddi svettava su tutti.

Oggi non è più così, i motori di ricerca offrono anche altri risultati: molti sono nostri articoli, ripresi anche da altri blog e portali amici. Ma, sopratutto, da qualche settimana compare anche il recente libro del prof. Francesco Malaspina, docente di Geometria algebrica presso il dipartimento di Scienze Matematiche del Politecnico di Torino, intitolato Dio e l’ipercubo. Itinerario matematico del cristianesimo (Effatà Editrice 2016). Il matematico torinese ha pubblicato un invito alla lettura proprio su UCCR, raccontando di sé e presentando i contenuti della sua pubblicazione, che vanta oltretutto una prefazione del matematico cattolico Antonio Ambrosetti, ordinario di Analisi matematica alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste (autore, a sua volta, di La matematica e l’esistenza di Dio, Lindau 2009), e una postfazione firmata da mons. Ferruccio Ceragioli, teologo e rettore del seminario maggiore di Torino.

Sul sito web della casa editrice, la Effatà, è comparsa anche una recensione del prof. Marco Codegone, docente di Analisi Matematica al Politecnico di Torino e collega del prof. Malaspina. «Sono stato compagno di studi nel Corso di Laurea in Matematica all’Università di Torino con un mio coetaneo, divenuto poi professore di logica, che si è anche lui cimentato con riflessioni teologiche», scrive il prof. Codegone. Per una apprezzabile delicatezza, il nome del suo collega non viene citato, ma è evidente il riferimento a Odifreddi.

«La differenza di impostazione di questi due professori», prosegue Codegone, confrontando il lavoro di Malaspina a quello di Odifreddi, «è molto profonda, e non solo nello scopo. Francesco Malaspina ha un tono molto leggero e garbato, a lui vengono delle riflessioni sui Vangeli per analogia. L’atteggiamento di Francesco Malaspina mi sembra fresco e rispettoso di chi dalla stessa matematica trae riflessioni diverse. A me perciò sembra molto nuovo e moderno. Molto diverso dall’atteggiamento del mio vecchio compagno di studi che invece entrava nell’argomento con lo scopo di dimostrare la non attendibilità dei vangeli, invadendo il campo teologico, storico e critico, di cui aveva scarse competenze, e ottenendo la risposta di un professore tedesco di teologia (che avuto un ruolo di vertice nella Chiesa Cattolica) che gli ha scritto una lettera invitandolo a studiare un po’ di più e ad aggiornare la sua bibliografia». Il matematico si riferisce alla lettera di risposta che Benedetto XVI, poco tempo dopo la sua rinuncia al papato, ha inviato proprio a Piergiorgio Odifreddi.

«Trovo vecchio il modo di ragionare del mio compagno di studi», ha proseguito il prof. Codegone, «e trovo invece un taglio moderno, rispettoso e nuovo lo stile di Francesco Malaspina […]. Io aggiungerei che anche l’andare in montagna può ispirare a qualcuno sentimenti di elevazione spirituale e ad altri solo un esercizio fisico. Ha fatto bene Francesco Malaspina a farci osservare che anche nello studio delle discipline matematiche si possono trovare spunti, collegamenti e analogie che risultano belle, interessanti e significative».

Un giudizio delicato e rispettoso, che lascia però emergere un comprensibile disagio verso un collega, Odifreddi, noto più per le sue frequenti invasioni di campo e la strumentalizzazione della scienza come bastone antimetafisico, che per la sua carriera accademica. Una posizione scarsamente condivisa dai suoi colleghi matematici.  Anzi, «un vecchio modo di ragionare», lo ha definito il prof. Marco Codegone.