Era sulla “lista delle persone da uccidere” dello Stato islamico, ma convertendosi all’islam avrebbe potuto salvarsi lo stesso. Invece Bahgat Zakhar, cristiano copto di 58 anni e padre di due figli, ha preferito restare cristiano. Ed è stato brutalmente assassinato con un colpo di pistola alla testa.
CACCIA AL COPTO. Zakhar è uno degli otto cristiani uccisi in pochi giorni dai jihadisti nella città di el-Arish, Sinai del Nord, Egitto. La serie di omicidi a febbraio aveva causato la fuga di oltre mille cristiani (su 1.700 residenti nella zona). Ora molti stanno tornando alle loro case, anche se l’Isis ha tutto l’interesse di tornare a colpirli per mettere in difficoltà il governo egiziano. In tanti invece restano nella città di Ismaliya, dove hanno trovato rifugio.
«CONVERTITI E SEI SALVO». Tra questi ultimi c’è la moglie di Zakhar, che ha raccontato al Times come è avvenuto l’omicidio del marito in base al racconto di alcuni testimoni. I jihadisti lo hanno raggiunto armati di pistole. Lui, che sapeva di essere sulla lista nera, è andato loro incontro per stringergli la mano. Loro lo hanno preso, lo hanno fatto inginocchiare e, puntandogli la pistola alla tempia, gli hanno intimato: «Pentiti, infedele. Convertiti all’islam e avrai salva la vita». Lui si è rifiutato scuotendo la testa e i terroristi l’hanno freddato.