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Il confessionale è la beauty farm dell’anima, dice la fantasia devota di sant’Antonio da Padova
NEWS 15 Giugno 2015    

Il confessionale è la beauty farm dell’anima, dice la fantasia devota di sant’Antonio da Padova

Davvero la fantasia teologico-pastorale di sant'Antonio di Padova è inesauribile. Nei Sermoni per l’Avvento il Dottore Evangelico affronta ancora una volta il tema della confessione, sacramento che egli sviscera, predica, raccomanda in quasi ogni pagina della sua opera. E che fa il santo? Parla della confessione come della… depilazione. Sì, avete letto bene. Sant'Antonio paragona una buona confessione a una seduta di attenta cosmesi per eliminare i pelacci! Quanto è di moda oggi… Visto il suo punto di partenza biblico, dove si parla di barba, Antonio applica il suo esempio all'uomo. Ma evidentemente il richiamo alla bellezza e a rimuovere i "peli della coscienza" ha una grande presa e un effetto attraente anche sul popolo femminile, dato che pare di gran moda la ricerca della bellezza, sia per Lui che per Lei. E il tribunale della penitenza può così mutarsi – parola di un santo dottore della Chiesa – in un salone di bellezza "interiore" gestito da Nostro Signore.

Dice il santo:


A proposito delle realtà superflue che devono essere recise con la confessione, Isaia dice: «In quel giorno il Signore, con un rasoio affilato», o: «preso a nolo», «raderà, a quelli che sono al di là del fiume, la testa e i peli delle gambe e tutta la barba» (Is 7,20). Il rasoio, detto in lat. novacula, come facesse nuovo l'uomo, è la confessione, la quale rinnova lo spirito dell'uomo. Dice Geremia: «Rinnovate (nel senso di dissodate) il terreno incolto e non seminate sopra le spine» (Ger 4,3), perché quando saranno cresciute non soffochino (cf. Lc 8,7) la parola della confessione. Questo rasoio è detto «affilato», o «preso a nolo»: affilato, perché taglia il peccato e le sue circostanze; preso a nolo, perché il peccatore, nel darsi da fare per la propria salvezza, deve come noleggiarlo con una certa somma, che è la devozione e l'umiltà. Con questo rasoio il Signore «rade il capo», ecc., «a coloro che sono «al di là del fiume», che hanno attraversato il fiume, che hanno cioè ricevuto il battesimo. Nel capo e nei piedi sono indicati l'inizio e la fine della vita, nella barba l'intrepidezza nel fare il bene.

Con la lama tagliente di una vera confessione il Signore rade nel penitente i vizi, raffigurati nei peli, dall'inizio della sua conversione fino alla conclusione della sua vita. Rade anche tutta la barba, perché il penitente non confidi in alcuna delle opere buone che ha fatto, come se le avesse fatte lui. Dobbiamo infatti confidare solo in colui che ha fatto noi, e non in quello che noi abbiamo fatto.