Due pesi e due misure, questa la cifra stilistica del Comitato olimpico. Si viene ora a scoprire che lo stesso che ha avuto difficoltà ad ammettere che la cerimonia inaugurale fosse palesemente una ignobile parodia dell’Ultima cena, avrebbe chiesto la rimozione dell’immagine di Gesù da una tavola da surf. Sì, fa sorridere pensare ai membri del Comitato impegnati a revisionare le immagini delle tavole da surf, ma tant’è. O ci siamo già scordati che avevano rimosso la croce della cupola della chiesa degli Invalides dal manifesto promotore delle Olimpiadi?
Ebbene, circa due settimane prima dell’inizio dei Giochi olimpici di Parigi, al surfista brasiliano João Chianca, meglio conosciuto come Chumbinho, è stato vietato l’utilizzo della famosa figura del Cristo di Rio de Janeiro sulla sua tavola da surf, pena l’esclusione dalle Olimpiadi. Chianca ha raccontato attraverso una storia di Instagram di non essere stato autorizzato ad avere Gesù sulla sua tavola perché «Cristo è una figura religiosa» e i «giochi hanno regole rigide e si concentrano su una totale neutralità». Così, mentre in mondovisione sono state permesse blasfemie di vario genere durante la Cerimonia di apertura, non è stato permesso a un surfista di gareggiare con l’immagine di Cristo redentore – oggettivamente bellissima – che aveva fatto realizzare appositamente per le Olimpiadi di Parigi.
Che cosa direbbe la Carta olimpica? «Nessuna dimostrazione o propaganda politica, religiosa o razziale sarà autorizzata nelle sedi olimpiche». Praticamente il Comitato si sarebbe scordato della neutralità giusto il tempo di denigrare Cristo e l’Ultima cena. (Fonte foto: Screenshot Red Bull Surfing YouTube/Facebook)
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