Il cardinale Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat (Marocco) ha rilasciato un’intervista a El Periódico de Ceuta nella quale, tra i vari argomenti, affronta la questione della politica migratoria dell’Unione Europea dicendo di vergognarsene: «Penso che sia egoista, meschina e ipocrita». Il cardinale sottolinea anche che il Marocco sta raggiungendo uno standard di vita simile a quello europeo e spiega che i giovani vogliono emigrare solamente a causa di quello che, dell’Europa, vedono in televisione. Infatti assicura che il paese starebbe vivendo una notevole crescita economica:
«Il Marocco è da anni immerso in una dinamica molto intensa di crescita e sviluppo, che ha ridotto significativamente i tassi di povertà. Visitando altri paesi africani, è evidente che il Marocco è più vicino ai paesi sviluppati che ai paesi in via di sviluppo. Sono arrivato in Marocco per la prima volta nel 2003 e sono testimone del grande progresso socio-economico avvenuto in questi anni.»
Inoltre Romero assicura che il tasso di disoccupazione sarebbe inferiore, addirittura, a quello della stessa Spagna, eppure sono molti i giovani marocchini che vogliono emigrare. Secondo il cardinale la causa è principalmente psicologica: «Un giovane marocchino non può andare da nessuna parte: a est trova il confine con l’Algeria: chiuso; a sud, il deserto; a ovest l’oceano; e a nord… a nord c’è l’Europa, completamente ed egoisticamente chiusa. Il giovane marocchino si sente prigioniero nel suo Paese. Vede i giovani europei venire qui, ma non può andarci. Ti mostrano in televisione tutte le meraviglie di Roma, Parigi, Londra, ecc., ma non ti lasciano uscire e tornare facilmente. Per questo sente una spinta psicologica forte a uscire, a sperimentare, a imparare, a provare…»
Insomma, i giovani marocchini potrebbero tranquillamente restare nella loro patria contribuendo allo sviluppo del loro paese ma – sostiene il cardinale – sono spinti a emigrare in Europa, a causa di quello che mostra loro la televisione e, aggiunge, per andare a vedere tutte quelle cose meravigliose contenute nei programmi televisivi sarebbero addirittura disposti, incredibile ma vero, a rischiare la vita: «Molte persone in Spagna non sanno che, per viaggiare in Europa, i marocchini, e quasi tutti gli abitanti dei paesi africani, hanno bisogno del visto; e sono ancora più inconsapevoli che ottenere quel visto costa molto, sia in denaro che in documentazione. E che non è concesso a tutti, pur rispettando tutti i requisiti. Per tutti questi motivi non deve sorprendere che molti optino per il percorso delle piccole imbarcazioni; Non è per divertimento».
Per questo il cardinale denuncia quelle che chiama “misure repressive e di polizia” perché a suo dire non si farebbe nulla per organizzare un’“emigrazione positiva” e legale, in quanto in Europa servirebbe la manodopera, ma non si agirebbe in modo tale da incrementarla, attraverso l’emigrazione regolare, perché, secondo Romero «viene represso chi vuole solo arrivare».
Dice, infine, di considerare ipocrita l’affermazione dell’Unione Europea secondo cui i paesi nordafricani controllerebbero i propri confini in modo tale da non far arrivare migranti dal resto del continente. Secondo Romero, infatti, sarebbe proprio l’Europa a pagare i paesi del nord Africa «per fare il lavoro sporco di impedire gli arrivi in Europa, e poi avere anche il coraggio di accusarli di non rispettare i diritti umani […] l‘esternalizzazione del controllo delle frontiere europee attraverso accordi (generosamente pagati) con i paesi del Nord Africa è una vergogna ed una grande ipocrisia da parte dell’Europa. La responsabilità di controllare l’ingresso delle persone in Spagna e in altri paesi europei spetta a questi paesi, non al Marocco, alla Tunisia o alla Libia
Pagare questi paesi per fare il lavoro sporco di impedire gli arrivi in Europa, e poi avere anche il coraggio di accusarli di non rispettare i diritti umani, è la più grande ipocrisia da parte di un continente che passa per essere la riserva morale dell’umanità». Chiosa con durezza il porporato. (Fonte foto Imagoeconomica)
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