Noto per essere lo scrittore preferito di San Francesco di Sales, Dom Lorenzo Scupoli (1530-1610) scrisse Il combattimento spirituale che contiene una guida alla perfezione spirituale e alla guerra contro Satana. Il Dottore della Carità, San Francesco di Sales, non solo leggeva ogni giorno questo testo, ma lo raccomandava anche a tutti coloro che erano sotto la sua direzione.
Il combattimento spirituale non solo introduce concetti che sono essenziali per la vita spirituale e che raramente vengono più insegnati, ma è anche così coinvolgente che non si può leggere con sincera attenzione e rimanere tiepidi. Le basi della vita spirituale secondo i primi sei capitoli di questo trattato ruotano attorno alla sfiducia in se stessi e alla totale fiducia in Dio.
DIFFIDARE DI SE STESSI
«Diffidare di noi stessi è così assolutamente necessario nel combattimento spirituale, che senza questa virtù non possiamo aspettarci di sconfiggere le nostre passioni più deboli, tanto meno ottenere una vittoria completa». Perché diffidare di noi stessi? Perché siamo così caduti e incapaci del bene, a causa del peccato originale, che ci distruggeremmo, rimanendo sempre più intrappolati nelle catene del maligno. Per salvare le nostre anime e vivere nella felicità eterna, bisogna arrendersi completamente a Dio, l’autore di tutta la Creazione. La sfiducia in se stessi deve provenire dalla grazia di Dio, perché è una virtù a cui non siamo naturalmente disposti.
Dom Scupoli, nella sua direzione fornisce quattro mezzi per crescere nella sfiducia in se stessi (9-10):
AFFIDARSI A DIO
Dom Scupoli ci introduce quindi alla seconda fondazione della vita spirituale: la fiducia in Dio. «Al diffidare di noi stessi, dobbiamo unire la ferma fiducia in Dio, l’autore di tutto il bene». La fiducia in Dio, quando incanalata negli esercizi di preghiera, compie ulteriormente la nostra ricerca della salvezza, poiché «Non c’è nulla di maggiore efficacia nell’ottenere l’assistenza del Cielo che riporre una completa fiducia in Dio».
Scupoli fornisce anche quattro mezzi per ottenere la fiducia in Dio (13-14).
Dom Scupoli, fiducioso nella sua direzione, scrive: «Ma se trascuriamo questo metodo, anche se possiamo lusingarci di essere realizzati da un principio di fiducia in Dio, saremo di solito ingannati». Questo inganno arriva per mano della presunzione, «di conseguenza, per distruggere ogni presunzione e santificare ogni azione la considerazione della propria debolezza deve precedere quella del Potere Divino. Entrambi devono precedere tutte le imprese». (fonte)
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