Il prossimo 9 giugno la paladina del nuovo ambientalismo Greta Thunberg, sarà insignita della laurea honoris causa in teologia dall’Università di Helsinki. E non è una fake news – basti ricordare che si era già guadagnata la copertina come “persona dell’anno” del 2019 dal Time e che era stato fatto il suo nome perfino per il Nobel. A darne ragione è Tuomas Heikkilä, docente di storia e storia della Chiesa: «La Facoltà di Teologia studia le questioni centrali dell’umanità. Le più grandi speranze e paure. Le maggiori minacce odierne, come il cambiamento climatico, la perdita della natura e le guerre, sono problemi causati dall’uomo». E poi fa eco il professor Martti Nissinen, teologo finlandese, dal 2007 professore di studi dell’Antico Testamento presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Helsinki: «Scegliendo Greta come accademica onoraria, esprimiamo il nostro desiderio di essere coraggiosi e di impatto come lei».
Le domande che questa notizia suscita immediatamente sono due: perché una ragazzina appena ventenne dovrebbe ricevere una laurea honoris causa – e si tratta di una laurea quinquennale a ciclo unico con oltre 50 esami – e perché proprio in teologia. La risposta alla prima domanda potrebbe risiedere nel fatto che Greta piace molto al potere ed è oramai diventata ambasciatrice ecologica del pensiero unico dominante. Sostenibilità ambientale, lotta al cambiamento climatico e, non ultima, la green economy. Sono molte le aree di interesse per cui conviene metterla in mostra.
Perfino un quotidiano allineato come La Stampa ha espresso alcuni dubbi a riguardo titolando così la notizia: «Greta Thunberg riceve la laurea in Teologia, ma esplode lo scandalo: “Ha sempre e solo marinato la scuola”». In effetti quando il 20 agosto 2018 si è presentata davanti al Riksdag, la sede del Parlamento svedese, con un cartello che recitava Skolstrejk för klimatet, “sciopero scolastico per il pianeta”, ha dato inizio a scioperi sistematici in cui i ragazzi si ritrovano in piazza anziché tra i banchi di scuola, i cosiddetti “Fridays for future”. Sembrerebbe che non siano stati solo i media a far scattare la polemica, a guardare i risultati di un sondaggio tedesco rappresentativo condotto dall’istituto di ricerca d’opinione INSA Consuler di Erfurt per conto del Tagespost. A maggioranza assoluta il 71% dei tedeschi ritiene eccessivo conferire all’attivista Greta Thunberg una laurea honoris causa in teologia. Solo il 15% è di parere opposto; l’11% non sa quale sia la propria opinione sulla questione; il 3% non vuole dare una risposta.
Il sondaggio, per il quale sono stati intervistati 2.004 adulti dal 24 al 27 marzo, suddivide i risultati in base all’età, alla religione e alla politica. Se ci concentriamo sull’appartenenza religiosa i dati si fanno ancora più interessanti: la maggioranza assoluta di tutti i gruppi religiosi o confessionali ritiene che questa “incoronazione” sia eccessiva. Tra i cattolici, il 74%. Tra i protestanti la percentuale è identica. Tra gli intervistati della Chiesa libera, il 63% è d’accordo con la tesi, il 19% si oppone. È curioso che in un momento in cui all’interno della stessa Chiesa cattolica tedesca stiamo assistendo a un clima scismatico, la laurea di Greta Thunberg abbia messo tutti d’accordo. Non tutti sembrerebbero infatti favorevoli all’affermazione del professor Martti Nissinen secondo cui «l’attivismo ambientale si collega alla teologia in quanto la Terra è una creazione di Dio e noi ce ne prendiamo cura». Perlomeno non nella visione odierna.
E così rispondiamo alla nostra seconda domanda, perché proprio in teologia. Questa laurea non è così assurda se pensata in un contesto nel quale a farsi spazio è una nuova teologia, quella della religione green. Un dogma che prescrive pasti vegani e riscaldamenti spenti. Sarebbe divertente chiedere a Greta Thunberg qualche nozione su san Tommaso d’Aquino, sant’Agostino – capisaldi degli studi in teologia -. Potremmo scoprirla “dottoressa della nuova chiesa verde”, cominciare a chiamarla “sorella Greta” o “santa subito per il suo impegno ecologico”. Ma è divertente fino a un certo punto. (Fonte foto: Bing immagini licenza libera).
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