Pubblichiamo di seguito il Comunicato stampa diramato dal Centro Studi Rosario Livatino dopo che questa mattina papa Francesco, durante un’udienza con il Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, cardinale Marcello Semeraro, ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce il martirio “in odium fidei” del magistrato italiano, già del Servo di Dio, Rosario Angelo Livatino, nato nel 1952 a Canicattì e assassinato ad Agrigento dalla Stidda il 21 settembre 1990, a soli 37 anni.
GRATITUDINE AL PAPA PER IL DECRETO SUL MARTIRIO DI ROSARIO LIVATINO
Il Centro Studi Rosario Livatino esprime profonda gratitudine al S. Padre Francesco per l’autorizzazione alla promulgazione del decreto riguardante il martirio del Servo di Dio Rosario Angelo Livatino.
Ricordano le parole dello stesso Pontefice, durante l’udienza concessa ai componenti del Centro studi, il 29 novembre 2019, in occasione dell’annuale convegno nazionale: «Livatino è un esempio non solo per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro e per l’attualità delle sue riflessioni. (…) L’attualità di Rosario Livatino è sorprendente, perché coglie i segni di quel che sarebbe emerso con maggiore evidenza nei decenni seguenti (…), cioè lo sconfinamento de giudice in ambiti non propri, soprattutto nel materie dei cosiddetti “nuovi diritti”, con sentenze che sembrano preoccupate di esaudire desideri sempre nuovi disancorati da ogni limite oggettivo».
Possa l’imminente beatificazione di Livatino essere di sprone e di incoraggiamento per quei giuristi, e in particolare per quei magistrati, per i quali la Giustizia non è al servizio dell’ideologia o dell’interesse di una parte.
Roma, 22 dicembre 2020
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