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Gesù sardina «a me pare quasi una bestemmia». Lo dice il rabbino capo Di Segni
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27 Dicembre 2019

Gesù sardina «a me pare quasi una bestemmia». Lo dice il rabbino capo Di Segni

Gesù «sardina» ante litteram? È l’incredibile, oltraggioso dilemma avanzato da un articolo natalizio sul Corriere della Sera a firma della scrittrice Dacia Maraini, la quale ha accostato Nostro Signore al movimento anti populista fondato da Mattia Santori: «Cristo ha rifiutato il vecchio testamento con le sue vendette, la misoginia e l’intolleranza. Proprio come questi ragazzi».

A suffragio dell’azzardato accostamento, colei che fu a lungo compagna dello scrittore Alberto Moravia ha pure aggiunto: «In nome di Cristo sono state fatte delle orribili nefandezze. La scissione fra etica e politica è accaduta nel momento in cui la Chiesa, da idealistica e innovativa forza rivoluzionaria si è trasformata in un impero che ha subito costruito il suo esercito, le sue prigioni, i suoi tribunali, la sua pena di morte». Ne consegue come le «sardine», stando al Maraini-pensiero, sarebbero simili al cristianesimo delle origini.

Parole che hanno di fatto mandato su tutte le furie il rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, il quale ha diffuso una nota stampa a dir poco rovente: «Capisco che in questi giorni festivi si esaltino i buoni sentimenti e la non violenza. Capisco che si cerchi di sottolineare che il nuovo movimento politico che riempie le piazze porti una ventata di freschezza. Quello che mi riesce più difficile da capire è che si debba per forza trovare nelle complesse anime di questo movimento un afflato religioso natalizio. E ancora di meno capisco che si debba trovare in tutto questo una opposizione religiosa».

«Bisogna diffidare di chi predica una bontà stucchevole condita di false informazioni», ha continuato ad argomentare Di Segni, sottolineando che «è normale che un nuovo movimento politico cerchi di ispirarsi agli insegnamenti antichi, ma dovrebbe essere cauto nelle semplificazioni».

«Dopo il Gesù socialista, rivoluzionario più o meno armato, femminista ecc., oggi abbiamo anche, grazie a Dacia Maraini, il Gesù sardina. A me pare quasi una bestemmia, ma fate voi», ha concluso il rabbino Capo di Roma. Ora, è difficile non condividere l’indignazione di Di Segni.

Quello che però colpisce è che da ambienti cattolici non sia venuto alcun commento alle parole della Maraini. Prova ne sia, che sempre sul Corriere della Sera, la scrittrice è tornata sull’argomento del Gesù «sardina» con queste parole: « Mi dispiace se senza volere ho offeso la sensibilità di qualcuno con il mio articolo di martedì 24 dicembre sul “Corriere della Sera”. Non avevo nessuna intenzione di criticare o offendere la religione ebraica».

Tutto bene quel che finisce bene, quindi? Non esattamente. È difatti difficile non cogliere, in tutta questa vicenda, un silenzio assordante: quello del mondo cattolico. Si è pesantemente offeso Gesù Cristo, per giunta sotto Natale, e i soli ad indignarsi sono stati ambienti ebraici. Tanto è vero, come appena ricordato, che la Maraini è subito corsa a scusarsi la comunità ebraica. D’accordo, ma i cristiani? Gesù non ha forse a che vedere, per usare un eufemismo, anche con loro? E se sì, come mai non c’è stato un pastore, un cardinale o un vescovo disposto a confezionare almeno un tweet per dire che Cristo è il Figlio di Dio, non certo una «sardina»? Tanti cattolici, sul web, si stanno ponendo, disorientati, queste domande. Domande a cui qualcuno sarebbe bene offrisse risposta.

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