Si è concluso sabato a Francoforte il controverso cammino sinodale della Chiesa cattolica tedesca. E i primi risultati sono indicativi. Solo tre vescovi – Voderholzer di Ratisbona, Schwaderlapp, di Colonia, e Wörner, di Ausburgo – hanno votato sistematicamente “no” ai testi approvati dalla maggioranza. I testi riguardano quattro ambiti.
Il primo, “Proclamazione del Vangelo da parte dei laici in parola e sacramento”, sostiene l’amministrazione del battesimo e l’assistenza nei matrimoni da parte dei laici – in particolare questi ultimi dovrebbero poter condurre l’omelia durante la Messa. Il secondo, “Donne negli uffici sacramentali – Prospettive per la conversazione della Chiesa mondiale”, chiede che le donne abbiano accesso almeno al diaconato, ma anche che l’apertura del sacerdozio alle donne sia sottoposta a un «esame critico nel contesto della Chiesa mondiale».
Il terzo, “Esistenza sacerdotale oggi”, costituisce la base per alcuni testi che sono «in gran parte proposti al trattamento ecclesiale mondiale, principalmente in un sinodo o anche in un concilio. […] Questo vale anche per un approccio alla giustizia di genere e alle correzioni sistemiche in vista dello scandalo dei crimini di abuso». Nel dettaglio, i testi “Il Celibato dei Sacerdoti – Incoraggiamento e Apertura” e “Superamento del Clericalismo – Struttura Ministeriale Plurale come Opportunità”, il Forum Sinodale «formula richieste alla Chiesa universale», recita il testo.
Lo stesso vale per la richiesta di ammissione di donne e persone queer, che si può rintracciare nel testo “Donne nei ministeri e negli uffici nella Chiesa”, così come nelle riflessioni del Forum sinodale “Potere e divisione dei poteri nella Chiesa – Condividere e partecipare alla missione”. L’ultimo, con il testo “Il celibato dei sacerdoti – conferma e apertura”, chiede al Papa di «riesaminare nel Processo Sinodale del Sinodo Mondiale (2021-2023) il legame tra la concessione dell’ordinazione e l’impegno per il celibato». E va anche oltre: «L’Assemblea Sinodale chiede al Santo Padre che, quando si è verificata l’esenzione generale dalla promessa di celibato, esaminare se è possibile anche che i sacerdoti già ordinati siano liberati dalla promessa di celibato senza dover rinunciare all’esercizio del ministero».
Ovviamente non sono mancati i riferimenti alle benedizioni delle coppie gay, che hanno ricevuto l’approvazione a larghissima maggioranza dal Sinodo della Chiesa tedesca. E da Roma il cardinale Parolin risponde: «La Congregazione per la dottrina della fede si è già pronunciata. Adesso si continuerà il dialogo». Il segretario di Stato vaticano ha risposto così alle domande dei giornalisti: «Una singola Chiesa non può prendere una decisione del genere che riguarda la Chiesa universale. Ci vuole tempo per il dialogo. […] Nella Chiesa ci sono sempre state posizioni diverse, a volte contrastanti. Ora tutto questo confluirà nel cammino sinodale». Da vedere i prossimi passi di questo “dialogo”. (Fonte: Journeyman pictures, Youtube, screenshot)
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