Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al Tg2000:
«Aveva stima e ammirazione per Papa Francesco» – «Con Marco Pannella ci siamo trovati su posizioni a volte profondamente discordanti per moltissimo tempo» ma «non si poteva non apprezzare l’impegno generoso e totale per cause nobili come quella per le carceri. Personalmente questo è stato il tema e l’occasione su cui ho avuto modo d’incontrarmi con lui». Lo ha detto il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
«È venuto personalmente a cercarmi più di una volta – ha ricordato padre Lombardi – per manifestare stima e ammirazione nei confronti di Papa Francesco per la sua attenzione e impegno ai problemi dei carcerati e anche per le persone i cui diritti sono spesso violati. Ho un bel ricordo di questi incontri con Pannella, era sempre molto cordiale e sincero nel manifestare entusiasmo e gratitudine per questo impegno del Santo Padre».
«È una persona – ha aggiunto padre Lombardi – che ci lascia una bella eredità dal punto di vista umano e spirituale per la franchezza dei rapporti, la libertà d’espressione e soprattutto per la dedizione totalmente disinteressata alle cause nobili. Aveva un impegno politico e sociale che non cercava il proprio interesse ma era attento ai problemi delle persone più deboli».
«Papa Francesco – ha concluso padre Lombardi – ha manifestato la sua attenzione ad una persona che sapeva anziana e negli ultimi tempi anche malata di cui conosceva l’apprezzamento che gli era stato manifestato per il suo impegno nei confronti dei carcerati e gli emarginati».
Antonio Righi, Libertà e Persona:
« […] Donde, tanta stima e simpatia? Mi interrogo sulla vita e le battaglie di Pannella e lo trovo impegnato:
1) legalizzazione delle droghe (cioè della morte)
2) legalizzazione del divorzio (che ha segnato la morte, o quasi, della famiglia). In questo campo il suo più grande avversario, in Italia, fu padre Riccardo Lombardi, detto il microfono di Dio, zio del padre Federico Lombardi che vorrebbe la santificazione di Pannella
3) legalizzazione e liberalizzazione dell’aborto (cioè della morte, violenta dei bambini)
4) incriminazione di Benedetto XVI per “copertura dei pedofili” (battaglia che la sua radio radicale ha combattuto per alcuni anni)
5) matrimoni gay
6) riduzione della popolazione mondiale a due miliardi, tramite diffusione di contraccettivi, aborto, eutanasia…
7) legalizzazione dell’eutanasia
Si può aggiungere che: ha portato in parlamento Toni Negri, l’attrice porno Cicciolina, il terrorista e omicida Sergio D’Elia…
Nessuna di queste battaglie mi trova, come cattolico e come creatura umana e razionale, favorevole. Sono battaglie di morte […]».
Paolo Deotto, Riscossa Cristiana:
«[…] Queste dichiarazioni sono intollerabili; non solo suonano come offesa alla Verità, ossia a Nostro Signore, di cui il defunto Pannella fu acerrimo nemico, ma sono anche un chiaro segnale di un inquinamento diabolico che ormai offusca le menti dei più alti gradi della gerarchia.
Perché non tacere, di fronte alla morte di un nemico della Fede? E se proprio se ne voleva parlare, si sarebbero dovute enfatizzare, per l’edificazione del popolo cristiano, le gravissime colpe, come exempla ad vitandum.
Niente di tutto ciò. Pannella ha lasciato “un’ eredità umana e spirituale importante”. Era un nemico di Dio? Ma che importa. Era, ci tiene a sottolinearlo Padre Lombardi, un grande ammiratore di Bergoglio. Ammirazione del resto reciproca.
È fin troppo chiaro: qui non parla la Chiesa di Cristo. Parla la chiesa di Bergoglio.
A questo punto, se la Santa Sede ha un minimo di coerenza, le chiediamo di lanciare un’azione di solidarietà, o almeno una telefonata, per il sig. Salvatore Riina, che alla sua tarda età e con la salute malferma sta scontando diversi ergastoli. Salvatore Riina, meglio noto come “Totò”, ha sulla coscienza all’incirca 200 omicidi. Quanti milioni di omicidi ha causato la diabolica legge 194, così strenuamente voluta da Marco Pannella? Insomma, Riina è un dilettante, confrontato al defunto di oggi. Meriterebbe più attenzione e “misericordia”.
Suvvia, Padre Lombardi, sia gentile. Chieda al suo principale che faccia almeno una telefonata a Totò. Non siamo tutti “Figli di Dio”?».
«[…] Premesso che – ovviamente – a ogni essere umano che muoia è dovuta la "pietas" e – da noi cristiani – è giusto aspettarsi anche la preghiera, c'era proprio bisogno di un commento del "portavoce del papa" e di un commento così fatto?
Non si dovrebbe osservare la saggia regola del silenzio (orante) almeno davanti alla morte, o almeno una certa sobrietà?
In Vaticano – al tempo dello spettacolo bergogliano – sono così tarantolati dallo stare sui media che non resistono alla tentazione di mettersi davanti ai microfoni nemmeno se si tratta della morte? […]
L'omaggio del Vaticano a Pannella è – a ben vedere – un omaggio allo spirito del tempo, un omaggio al mondo e alla mondanità. E la ragione è evidente. Dice Lombardi che Pannella aveva "una grandissima ammirazione" per papa Bergoglio […]
A questo punto (quantomeno per la chiarezza) viene quasi da preferire Pannella, avversario dichiarato della Chiesa, a questi clericali che non hanno il coraggio della verità…
Viene da preferire l'ostilità di un nemico esplicito come Pannella, che ha combattuto la sua devastante battaglia laicista a viso aperto, al clericalismo bergogliano che demolisce la Chiesa dall'interno dando a intendere che vuole modernizzarla; è più pernicioso il secondo!
Il Pannella che aveva l'orgoglio di quella sua terribile ideologia anticattolica, quantomeno non era un “tiepido” come quei cattolici che si vergognano della propria fede e alla fine si vergognano di Cristo».