Sul sito del Patriarcato di Mosca è stato pubblicato ieri nel tardo pomeriggio, in russo, un Messaggio di Papa Francesco al Patriarca Kirill per la Pasqua ortodossa. Di seguito riportiamo il testo in una nostra traduzione di lavoro (i grassetti sono nostri). Ricordiamo inoltre che in questi giorni in un’intervista al quotidiano argentino La Nacion il Papa ha annunciato che l’incontro in programma per giugno a Gerusalemme con il Patriarca Kirill non avrà luogo, in quanto per la diplomazia vaticana, ha dichiarato, «in questo momento potrebbe creare molta confusione». Nello stesso modo Francesco ha fatto anche capire che non ci sarà al momento nessun viaggio a Kiev: «non posso fare nulla che metta a rischio obiettivi più elevati, che siano la fine della guerra, una tregua o, almeno, un corridoio umanitario. A cosa servirebbe per il Papa andare a Kiev se la guerra continuasse il giorno successivo?». Nonostante tutti i tentativi di tirarlo per la talare, il Papa continua incessante a bombardare la sua via di dialogo con l’unico fisso target di far tacere le armi e arrivare alla pace. Ieri dopo la recita del Regina Coeli Francesco ha rinnovato «l’appello a una tregua pasquale, segno minimo e tangibile di una volontà di pace. Si arresti l’attacco, per venire incontro alle sofferenze della popolazione stremata; ci si fermi, obbedendo alle parole del Risorto, che il giorno di Pasqua ripete ai suoi discepoli: «Pace a voi!» (Lc 24,36; Gv 20,19.21). A tutti chiedo di accrescere la preghiera per la pace e di avere il coraggio di dire, di manifestare che la pace è possibile. I leader politici, per favore, ascoltino la voce della gente, che vuole la pace, non una escalation del conflitto». L’azione del Papa in questi giorni di conflitto resta lineare: innanzitutto ferma condanna della guerra e dei produttori di armi e di chi pensa che la soluzione sia negli armamenti; Francesco sa chi è l’aggredito e chi l’aggressore, ma non nomina per nome nè Putin, nè la Russia, perché, ha detto sempre alla Nacion,«un Papa non nomina mai un capo di Stato e tanto meno un Paese, che è superiore al suo capo di Stato». Insomma, il Papa fa il Papa e non si presta a fare il cappellano di nessuno. (L.B.)
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Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia
“Era tormentato e ulcerato, ma guarisce ogni malattia e ogni infermità. Su un albero e inchiodato; ma ci ristora con l’albero della vita… Muore, ma dona la vita e distrugge la morte con la morte. Sepolto, ma risorge. Egli discende all’inferno, ma ne fa emergere anime”. (San Gregorio il Teologo. Parola 29. A proposito di Dio Figlio)
Vostra Santità!
Nella sua bontà, il Signore ci ha nuovamente concesso di celebrare la Pasqua. In questi giorni, quando sentiamo tutto il peso della sofferenza dei membri della nostra famiglia umana, schiacciati dalla violenza, dalla guerra e dalle numerose manifestazioni di ingiustizia, ammiriamo nuovamente con cuore grato che il Signore abbia preso su di Sé tutto il male e tutto il dolore del nostro mondo. Lo ha fatto per sempre e ovunque nell’universo con la potenza della sua Croce, affidandosi filialmente nelle mani del Padre (cfr Lc 23,46).
Obbediente alla volontà del Padre, nell’unità dello Spirito, Gesù depose la sua vita per distruggere la morte. In verità, la morte di Cristo è stata l’inizio di una nuova vita e di liberazione dai vincoli del peccato e l’occasione della nostra gioia pasquale, aprendo davanti a tutti la via dall’ombra delle tenebre alla luce del regno di Dio.
Caro fratello!
Preghiamo gli uni per gli altri per rendere credibile la testimonianza del messaggio evangelico di Cristo risorto e della Chiesa come sacramento universale di salvezza, affinché tutti entrino nel regno della «giustizia, della pace e della gioia nel Santo Spirito» (Rm 14,17).
Possa lo Spirito Santo trasformare i nostri cuori e farci veri operatori di pace, specialmente per l’Ucraina dilaniata dalla guerra, affinché il grande passaggio pasquale dalla morte alla nuova vita in Cristo diventi quanto prima una realtà per il popolo ucraino, che anela a una nuova l’alba che porrà fine all’oscurità della guerra.
Uniti dalla preghiera reciproca, affidiamo le nostre Chiese e tutti i nostri fratelli e sorelle all’intercessione di Maria, Madre di Dio, che è stata con suo Figlio nella sua sofferenza e morte e ha condiviso la gioia della sua risurrezione. Auguro sinceramente a Vostra Santità una gioiosa e benedetta Pasqua!
Cristo è risorto!
Papa Francesco
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