Al 51° Congresso eucaristico internazionale in corso a Cebu, nelle Filippine, sono state celebrate due Messe secondo la forma straordinaria del Rito antico, cioè la “Messa in latino”. Le celebrazioni sono state organizzate dalla Societas Ecclesia Dei Sancti Ioseph-Una Voce Philippines.
La prima è stata celebrata il 25 gennaio, memoria liturgica della conversione di san Paolo, nel santuario di San Pedro Calungsod. La seconda è stata una Messa votiva del Santissimo Sacramento celebrata il 26 gennaio dal cardinal Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong, che celebra regolarmente secondo in rito straordinario. È la prima Messa “antica” celebrata pubblicamente nelle Filippine da quando è stata varata la riforma liturgica nel 1970.
AsiaNews riferisce un’opinione del blogger cattolico Carlos Antonio Palad, membro della Fondazione Fidei Defensores, secondo il quale «nella mia esperienza i giovani che partecipano alla messa in latino trovano che essa li sfida a scavare più profondamente nella fede cattolica. Al giovane piace essere sfidato dopo tutto!». Palad aggiunge che il latino non frena chi non parla latino poiché «è stato parte della vita dei cattolici filippini per 450 anni. Anche quando la Messa era ancora in latino, i filippini partecipavano assiduamente». Per il blogger, il fedele trova nella messa in latino «una forma di culto nel quale la Chiesa non cerca di andare d'accordo con i tempi». C’è solo «l’adorazione e l'identità cattolica, senza tentativi di renderla più “alla moda” o più accettabile ai gusti moderni, Quando la Summorum Pontificum è stata promulgata nel 2007, c'erano solo tre luoghi nelle Filippine dove si celebrava con il permesso dei vescovi. Oggi ci sono 14 luoghi con la messa ogni domenica, più alcuni altri con messe mensili o nei giorni feriali». I partecipanti sono in gran parte «davvero giovani e entusiasti».