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Fa più rumore un albero che cade di un monastero che cresce. Come quello dei carmelitani del Wyoming
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12 Agosto 2015

Fa più rumore un albero che cade di un monastero che cresce. Come quello dei carmelitani del Wyoming

Avanzano i lavori del nuovo monastero carmelitano “New Mount Carmel”, fra le praterie del Wyoming, come ha documentato sul suo blog padre John Zuhlsdorf (clicca qui per le foto). Di questa affascinante avventura, da pionieri di Dio, Il Timone ha dato conto nel numero di dicembre 2012:

 

«…Monsignor David Ricken, classe 1952, nato in Kansas, ordinato sacerdote nella diocesi di Pueblo in Colorado, in forza alla Congregazione per il clero in Vaticano tra il 1996 e il 1999, fu fatto vescovo nel 2000 e spedito nella diocesi di Cheyenne, in Wyoming, povera di risorse e di strutture: non certo una meta ambita per un pastore giovane ed energico. Negli otto anni del suo ministero, prima di essere spostato a GreenBay, nel Wisconsin, Ricken non si adeguò alla situazione anodina che trovò: ideò un corso estivo di formazione all’apostolato per adulti, aprì una scuola primaria e secondaria intitolata a Giovanni Paolo II, riuscì a raccogliere i fondi per la costruzione di una nuova sede per una scuola di suore a Cheyenne e soprattutto diede il via a uno dei più interessanti college cattolici del Paese. Per la sua intraprendenza il suo nome fu iscritto nella Hall of Fame dell’educazione cattolica americana. E non fu solo protagonista di una “rinascita” scolastica.

Ricken fece sapere ad amici vescovi del suo desiderio di avere un ordine contemplativo in diocesi. Il vescovo di Minneapolis passò l’informazione a padre Daniel Mary Schneider, un carmelitano che, dopo un’esperienza in un eremo dell’ordine in Minnesota, era giunto alla conclusione che i tempi richiedevano una forma di vita simile a quella dell’eremitaggio, per rigore, ma comunitaria. Padre Daniel contattò monsignor Ricken e nel 2003 poté fondare una nuova famiglia religiosa a Cody, il paese di Buffalo Bill. Un’esperienza inedita, di clausura maschile, fra le praterie e i rilievi che si spingono verso Yellowstone. Silenzio, preghiera, liturgia secondo il rito carmelitano antico e lavoro manuale.

Oggi i Carmelitani del Wyoming spopolano sui blog cattolici americani con la pubblicità delle loro t-shirt e del loro caffè, il Mystic Coffee, un’idea per sostentarsi venuta dal fratello di padre Daniel, attivo nel settore della distribuzione alimentare. La comunità conta dieci giovani tonsurati e, dato l’interesse che ha suscitato – 500 richieste e contatti vocazionali negli ultimi anni – ha in sogno un progetto. Ha acquistato un grande ranch a una cinquantina di chilometri più a nord – a Meeteetse, un borgo visitato di tanto in tanto dai grizzly – con l’idea di costruire un monastero maschile chiamato New Mount Carmel. Un modo per riallacciarsi all’esperienza dei primi carmelitani, quei crociati e pellegrini che si ritirarono anche loro in mezzo alla natura, sul monte Carmelo in Palestina, e per dimostrare che l’America ha ancora bisogno di pionieri, ma della preghiera».

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