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Esce “Dio non è morto”. Ovvero, come arruolare anche il cinema e la musica pop per testimoniare la fede
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14 Marzo 2014

Esce “Dio non è morto”. Ovvero, come arruolare anche il cinema e la musica pop per testimoniare la fede

Assai probabilmente, passerà sotto silenzio come il ricco tesoro di cose belle che accadono tutti i giorni e di cui però nessuno ha voglia di parlare. Si tratta di un film, americano, cristiano senza vergognarsene, e s’intitola God’s Not Dead. Vale a dire “Dio non è morto”, giusto per rispondere a quel paio di secoli abbondanti di cultura onnipervasiva che ci ripetono sempre il contrario.

Tratto dal libro omonimo di Rice Broocks, il film è diretto da Harold Cronk e interpretato da Shane Harper (attore, cantante, volto popolarissimo fra i teen-ager che seguono Disney Channel), Kevin Sorbo (l’Hercules della tivù, quando ne vedete il volto lo riconoscete), Jim Gleason e altri. Realizzato dalla Pure Flix Enterteinment, uscirà ufficialmente negli Stati Uniti il 21 marzo, una gran bella primavera.

Il film narra la storia di Josh Wheaton, studente al primo anno di College che s’iscrive al corso di Filosofia insegnato dal professore Jeffrey Raddison (il noto Kevin Sorbo), scostante, pieno di sé e un bel po’ dispotico. E per di più ateo incallito, professo, ostinato, tanto da esigere che i suoi studenti sottoscrivano la dichiarazione “Dio è morto” se vogliono voti buoni. Pensate sia un’“americanata”, un’esagerazione da film? Fatevi un giro sul web e vi renderete conto che cose simili accadono tutti i giorni.

Davanti alla tracotanza del “prof”, però, Josh si ribella e decide che farà di tutto per testimoniare la fede; del resto, da quel corso Josh non può affatto ritirarsi, visto che è un insegnamento fondamentale per il suo curriculum. Il prof. Raddison peraltro accetta volentieri la scommessa e, visto che tiene il coltello dalla parte del manico, sfida Josh a sostenere che “Dio è vivo” in una serie di serrati dibattiti a due. Se il ragazzo si rifiuta di farlo, verrà espulso; se perderà il confronto in classe, sarà bocciato. Ovviamente Josh non può che accettare, ma la cosa manda presto a catafascio le sue amicizie, le relazioni con i compagni, il suo gradimento sociale. Vale davvero di farlo? A Josh sembra proprio di sì.

Ora, nessuno ha ancora visto il film, frutto del cristianesimo protestante evangelicale americano; nessuno può mettere già la mano sul fuoco sui suoi contenuti; ma quel poco che sin d’ora se ne intravede è proprio bello. A questo proposito, non perdetevi nemmeno l’intervista al co-protagonista, l’attore Sorbo che interpreta il professor egocentrico: Sorbo non è particolarmente credente, ma continua a lavorare volentieri con la Pure Flix Enterteinment perché ritiene che i loro prodotti siano professionalmente buoni, e che per di più colmino quel buco enorme di valori positivi che anche un non credente lamenta… E il coraggio di affrontare un tema così, imbarcandosi lungo i perigliosi canali di Hollywood infestati dalle mille insidie, con un prodotto anche visivamente degno di reggere il confronto con pellicole ben più mondane è già una gran bella testimonianza (e sul sito ufficiale del film distribuiscono gratis kit di preghiera, test per la fede, corsi biblici, e cose così, mentre anche la clip della colonna sonora, eseguita dal gruppo Newsboys, non è esattamente da buttare via…)

(IN INGLESE)

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