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8.01.2025

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Epifania, la vera festa e le sue tradizioni
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6 Gennaio 2025

Epifania, la vera festa e le sue tradizioni

Pubblichiamo di seguito un breve stralcio del libro di Luisella Scrosati “Il tempo cattolico. Piccola guida alle tradizioni dimenticate (Natale, Pasqua e non solo…)”, edizioni Il timone.

L’Epifania ha avuto la triste sorte di essere una festa quasi dimenticata e sostituita paganamente dalla “befana”. In realtà, è il giorno in cui i tre Re sapienti giungono ad omaggiare ed adorare il Salvatore del mondo, manifestandone così la divinità e sovranità su ogni creatura; è il giorno della “manifestazione” di chi è realmente quel Bambino, la cui magnificenza è nascosta non solo dall’umile condizione, ma dalla stessa umanità, che diviene velo della divinità; è il giorno in cui viene manifestata in modo incipiente la chiamata di tutte le genti alla salvezza.

Nella vigilia della solennità ha luogo la solenne benedizione dell’acqua. Si tratta di un rito ereditato dall’Oriente cristiano; inserito nel Rituale romanum solo nel 1890, è considerata una benedizione riservata al vescovo o ai sacerdoti da lui autorizzati, ed è ancora in uso in alcune chiese. Nel caso in cui non sia possibile assistere a questo rito ed attingerne l’acqua, si può pensare di chiedere ad un sacerdote di benedire ed esorcizzare l’acqua, in modo da averla “nuova” per aspergere la propria casa e quanti vi abitano. La presenza dell’acqua richiama il secondo mistero racchiuso nell’Epifania, ossia il Battesimo del Signore, che pure ha una festa riservata. Tuttavia, trattandosi della manifestazione del Signore, la Chiesa vi ha racchiuso tre grandi “manifestazioni”: quella al mondo, tramite i Magi (cf. Mt 2, 11); quella del battesimo nel Giordano, quando i cieli si sono aperti e la voce del Padre ha manifestato agli uomini che Gesù è suo Figlio, mentre lo Spirito Santo si posava su di lui, in forma di colomba (cf. Mt 3, 16-17); e infine, il segno delle nozze di Cana, dove «Gesù diede inizio ai suoi miracoli» e «manifestò la sua gloria» (Gv 2, 11).

La vigilia dell’Epifania è tradizionalmente considerata giorno di digiuno e astinenza, come la vigilia di Natale. Sebbene non sia più obbligatoria, questa pratica aiuta moltissimo a disporsi nel modo migliore per ricevere le grazie proprie della festa liturgica.

Un rito molto più accessibile e decisamente più diffuso, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, incluso il nostro Sud Tirolo, è invece quello di porre la propria dimora sotto la protezione dei santi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Anzitutto, bisogna dapprima domandare ad un sacerdote di benedire i gessetti, con i quali poi si andranno a scrivere delle sigle sulle porte. Se questo non è possibile, utilizziamo la preghiera predisposta dal Rituale, per chiedere a Dio di benedirli. Quindi si procede a scrivere sul coprifilo superiore della porta, o nella parte alta di essa, quanto segue: le prime due cifre dell’anno in corso, un asterisco, le lettere C, M, B, separate da una piccola croce, un asterisco e infine le ultime due lettere dell’anno in corso.

Vediamo, per chiarire, quale configurazione avrebbe la scritta per l’Epifania dell’anno 2025:

20 * C + M + B * 25

Le tre lettere indicano al contempo le iniziali dei nomi latini dei Magi (Caspar, Melchior, Balthasar), e dell’invocazione Christus mansiónem benedícat (Cristo benedica questa casa).

La scritta dev’essere apposta sulla porta d’ingresso, ma può anche essere estesa alle porte interne. Quindi si procede con l’aspersione della casa con l’acqua benedetta e con l’offerta a Dio dell’incenso, possibilmente benedetto da un sacerdote. L’aspersione e l’accensione dell’incenso possono anche essere compiute all’interno di un rito per la benedizione della casa previsto dal Rituale proprio per questo santo giorno. Questi riti esprimono la continua protezione del Signore sulla nostra casa. Riempire le narici del profumo dell’incenso, vedere questa scritta che invoca la benedizione del Cielo e la custodia dei Magi sono di grande conforto e donano grande pace e serenità, anche quando attorno a noi si moltiplicano pericoli e minacce, di fronte ai quali ci scopriamo impotenti. Il Signore ci ha donato questi mezzi proprio per elargire la sua continua benedizione e protezione e togliere dai nostri cuori ogni preoccupazione.

Il giorno dell’Epifania è il momento per aggiungere i Magi e la stella cometa al nostro Presepe. I santi Re, che portarono i tradizionali doni dell’oro, dell’incenso e della mirra, non saranno avari anche nei confronti dei bambini, che potranno ricevere la loro parte di dolci, senza ricorrere alla signora brutta e vecchiotta. È anche buona cosa appropriarsi di una tradizione francese, diffusa soprattutto nella parte settentrionale, che consiste nel preparare un dolce tipico di pasta sfoglia, la Galette des rois (in rete si trova la ricetta), che viene servita con una corona realizzata con del cartoncino. Durante la preparazione della torta, si nasconde al suo interno qualcosa di duro, come un confetto o una mandorla. Il più anziano della famiglia taglia le fette, mentre il più piccolo, nascosto sotto il tavolo, senza vedere nulla, decide a chi spetti ciascuna fetta. Chi troverà nella propria porzione la “sorpresa” verrà incoronato re per un giorno. E potrà così essere dispensato, almeno per quel giorno, dai lavori domestici…

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