Ripubblichiamo un post dello scorso novembre in memoria del grande Carlo Pedersoli.
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Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer, ancora straordinariamente popolare e amato in Germania, è stato intervistato domenica scorsa dal Welt am Sonntag. Una lunga e bella intervista che ha preso spunto dal suo ultimo libro.
Riportiamo alcuni passi del colloquio:
[…] «La morte non mi fa paura. Perché credo che non si muoia veramente. Le anime di coloro che sono morti rivivono e testimoniano la verità dell’universo. Per cui vedo il tutto con la più grande tranquillità. La vita non è nelle nostre mani. Prima o poi ci presenteremo di fronte al Padreterno, che sia quello cristiano o quello islamico. Non si può sfuggire. Da quando siamo nati, siamo in viaggio verso la morte».
Hai quasi 86 anni. Come ti presenterai di fronte alla morte?
«Con dignità. Questa è la parola decisiva, la ripeto spesso. Devo avere questa dignità, nella vita. E quando arriverà il giudizio. Devo andare incontro alla morte con dignità».
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Nei tuoi film sei stato un mangione. Ora pubblichi un libro dal titolo “Quello che vi volevo ancora dire…”. Si può mangiare anche la saggezza a cucchiaiate?
«Non si tratta di saggezza, ma di devozione».
In che senso?
«Nella mia vecchiaia avanzata ho bisogno della religione più che mai. Ho bisogno della fede. Credo in Dio, è ciò che mi salva. E prego. Perché? Perché riconoscono in modo sempre più forte come sia nulla ciò a cui prima attribuivo un grande valore. Lo sport, dove volevo affermarmi, la popolarità. Chi si inorgoglisce per queste cose, chi insegue solo il successo, la fama, è un idiota».
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Credi quindi in una vita dopo la morte?
«Assolutamente sì. C’è».
Come immagini il tuo ultimo pasto prima della morte e con chi lo condivideresti?
«Spaghetti. Con Gesù Cristo».