Martedì 18 ottobre, la Fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre” promuove l’iniziativa “Un milione di bambini recita il Rosario per la pace nel mondo”, invitando parrocchie, scuole e famiglie a recitare il Rosario. Lo ha ricordato anche papa Francesco durante l’Angelus: «Grazie a tutti i bambini e le bambine che partecipano! Ci uniamo a loro e affidiamo all’intercessione della Madonna il martoriato popolo ucraino e le altre popolazioni che soffrono per la guerra e ogni forma di violenza e di miseria».
Il fine di questa campagna di preghiera è implorare pace e unità in tutto il mondo, incoraggiando bambini e i giovani a confidare in Dio nei momenti difficili, secondo il Presidente internazionale di ACS, il cardinale Mauro Piacenza. L’iniziativa è nata nel 2005 quando un gruppo di bambini recitava il Rosario in un eremo di Caracas e alcuni dei presenti hanno ricordato le parole di padre Pio: «Quando un milione di bambini pregano il Rosario, il mondo cambierà». Ha poi trovato rapida diffusione, fino a mettere a disposizione dei fedeli disegni da colorare e una guida di preghiera scaricabili qui in 26 lingue.
«Se consideriamo i numerosi crimini e le guerre, le persecuzioni, le malattie e le paure che attanagliano il mondo, può sorgere in noi la domanda: “Dio ha veramente tutto ‘in mano’?”», ha scritto il cardinale Piacenza nell’invito all’iniziativa, «Sì, ma noi dobbiamo afferrare le sue mani tese e aggrapparci ad esse. Dio ci tende le sue mani avendo mandato nel mondo, attraverso e in Maria, suo Figlio e il suo Spirito Santo per donare tutto il suo amore e sottrarci al potere del male. Santa Edith Stein, diventata monaca carmelitana con il nome di Teresa Benedetta della Croce, che diede la sua vita per il popolo ebraico ad Auschwitz, scrisse: “Se Dio, per bocca del profeta, dice che mi è più fedele del padre e della madre, che egli stesso è l’amore, allora riconosco quanto sia ‘ragionevole’ la mia fiducia nel braccio che mi sostiene e quanto sia stolto ogni timore di cadere nel nulla. O sarebbe ‘ragionevole’ il bambino che vivesse con il timore che la madre lo lasciasse cadere?”».
Questa iniziativa, ricorda sempre il porporato, invita poi gli adulti a «trasmettere anche ai nostri figli questa fiducia nella potenza e nella misericordia del Padre Celeste. Recitando il Rosario la Madonna ci dona nuova speranza che noi, come figli di quell’unico Padre che è nei cieli, possiamo vivere in pace e in sicurezza gli uni con gli altri».
In Colombia la preghiera del Rosario sarà alle 6:00 p.m. (ora locale) e in Argentina «i bambini non si uniscono solo un giorno per pregare per la pace, ma hanno deciso di fare una novena». In Malawi i vescovi hanno distribuito circa 60 mila opuscoli in tutto il Paese tra chiese e scuole e in Kenya 45 scuole hanno già annunciato che si uniranno alla preghiera mondiale. Lo stesso faranno 60 chiese e scuole in Nigeria. «In Australia c’è stato aumento incredibile di persone e scuole che aderiscono all’iniziativa, cinque volte di più rispetto all’anno scorso», ha riferito Acn Colombia.
«“Lasciamo che i bambini vengano a Dio, perché Lui imponga le sue mani su di loro e li benedica” (Mt 19,13-15). Allora avremo la speranza certa di un futuro pieno di pace e gioia, che niente e nessuno potrà toglierci», con queste parole si conclude l’invito.
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