È stato reso noto ieri il documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica intitolato “Maschio e femmina li creò”. Il testo parla in modo chiaro del pericolo antropologico del nostro tempo, quello di «una vera e propria emergenza educativa, in particolare per quanto riguarda i temi dell’affettività e della sessualità». Rimandando alla lettura integrale del testo riportiamo qui alcuni punti essenziali del documento.
GENDER
«Le teorie gender indicano – specialmente le più radicali – un processo progressivo di de-naturalizzazione o allontanamento dalla natura verso una opzione totale per la decisione del soggetto emotivo. Con questo atteggiamento, identità sessuale e famiglia divengono dimensioni della “liquidità” e “fluidità” post-moderna: fondate solo su una malintesa libertà del sentire e del volere piuttosto che sulla verità dell’essere; sul desiderio momentaneo della pulsione emotiva e sulla volontà individuale» (n°19).
«Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla differenza biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutabile nel tempo, espressione del modo di pensare e agire, assai diffuso oggi, che confonde “la genuina libertà con l’idea che ognuno giudica come gli pare, come se al di là degli individui non ci fossero verità, valori, principi che ci orientino, come se tutto fosse uguale e si dovesse permettere qualsiasi cosa”» (n°22)
EDUCAZIONE NON RIDOTTA DA UN PENSIERO UNICO
«Non contraddice questa cultura del dialogo anche la legittima aspirazione delle scuole cattoliche di mantenere la propria visione della sessualità umana in funzione della libertà delle famiglie di poter basare l’educazione dei propri figli su un’antropologia integrale, capace di armonizzare tutte le dimensioni che ne costituiscono l’identità fisica, psichica e spirituale. Uno Stato democratico non può infatti ridurre la proposta educativa ad un pensiero unico specialmente in una materia così delicata che tocca la visione fondamentale della natura umana ed il diritto naturale da parte dei genitori di una libera scelta educativa, sempre secondo la dignità della persona umana. Ogni istituzione scolastica deve, quindi, dotarsi di strumenti organizzativi e programmi didattici che rendano reale e concreto questo diritto dei genitori. In tal modo, la proposta pedagogica cristiana si concretizza come una solida risposta alle antropologie della frammentazione e del provvisorio» (n°55).
Potrebbe interessarti anche