Secondo le stime ufficiali, in Francia gli stranieri rappresenterebbero il 18,5% del numero complessivo dei detenuti contro quelli in libertà che sono il 6%.
Ebbene, un verbale di polizia del 19 luglio riguardante il carcere di Le Pontet, nel dipartimento di Vaucluse, riporta che, dopo l’inizio del Ramadan, «se ospitati nella stessa cella, alcuni giovani detenuti, di confessione non islamica, sono stati costretti sotto minaccia a mangiare ed a bere agli stessi orari e con gli stessi ritmi dei musulmani praticanti. Per evitare rappresaglie, vi è chi ritiene inevitabile soggiacere alle loro pretese».
Una vera e propria ancorché silenziosa e subdola forma di persecuzione religiosa ai danni dei cristiani e degli appartenenti ad altre religioni diverse dall’islam.