È pronto a "una larga maggioranza parlamentare sulle unioni civili", a patto che poi si elimini "qualsiasi analogia col matrimonio e la norma sulla stepchild adoption".
In un'intervista a Repubblica il leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, mette in chiaro il suo punto di vista sul ddl Cirinnà, proponendo un patto ai Democratici.
Alfano prova a salvarsi la faccia e lo fa parlando di un "gioco degli specchi per cui sembra che la legge si occupi di adozioni e non di diritti patrimoniali individuali" e chiarisce che non potrebbe accettare un testo che passasse "contro la volontà della gran parte degli italiani, con una maggioranza di estrema sinistra", ovvero con un patto tra Pd e Movimento 5 Stelle.
L'arma finale, Ncd lo ha già detto nelle scorse settimane, resta quella di un referendum sul tema delle adozioni "e su ogni eventuale analogia con il matrimonio". E Alfano non ha dubbi: "Sarebbe trionfale". A non credergli sono i suoi avversari, che negli innesti al governo vedono un patto che non scritto che non porterà a nessuna crisi.
"Noi lavoriamo per costruire un grande soggetto liberale e popolare che parli all'elettorato moderato, che non si iscriva al Pd e non stia sotto Salvini, pronto a correre da solo", aggiunge poi Alfano. Con Verdini? "Bisogna vedere cosa intende fare".
Fredda la reazione del Partito democratico, che non parla in modo del tutto ufficiale, ma lascia intendere che si guarda "al merito della legge e non alla maggioranza di governo" e che quindi l'ipotesi portata avanti da Alfano non è al momento al vaglio. Il Pd conta su una maggioranza "trasversale e ampia".
Intanto il Senato ha bocciato con voto per alzata di mano tutte le pregiudiziali di costituzionalità sollevate nei confronti del ddl e le richieste di sospensiva che lo avrebbero rinviato in commissione. Per questo è ufficialmente iniziata la discussione generale sul provvedimento.