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Dall’FBI a Hollywood: «La più importante è la battaglia culturale»
NEWS 22 Gennaio 2020    di Giulia Tanel

Dall’FBI a Hollywood: «La più importante è la battaglia culturale»

Tim Clemente è un uomo americano cattolico, sposato, padre di nove figli che per anni è stato un agente speciale dell’FBI: dapprima era impegnato sul fronte della droga, mentre in seguito è stato inviato come esperto antiterrorismo in tutto il mondo. Una carriera molto intensa, la sua, che lo ha portato spessissimo lontano da casa, ma che non gli ha impedito di essere un marito e un padre presente per la sua famiglia, alla quale ha sempre assegnato un posto prioritario nella propria vita. Tanto che, riporta Religion En Libertad, Tim aveva un telefono dedicato solo ed esclusivamente alla sua famiglia e che, anche quando era lontano da casa, non lasciava al caso l’educazione dei suoi figli. In particolare, un aspetto curioso nell’economia della sua storia di vita, è quello che riguarda il mondo dei media: infatti, «Tim era incaricato di supervisionare i film per la famiglia. La regola era che se qualcuno dei bambini voleva guardare un nuovo film o programma televisivo, doveva ottenere l’autorizzazione dal padre». E questo a prescindere dal luogo del mondo in cui Tim si trovava in quel momento, nella consapevolezza che la responsabilità genitoriale passa anche attraverso il controllo di quello che i propri figli desiderano guardare in televisione e al cinema, soprattutto alla luce dei tanti messaggi discutibili che – seppure in maniera spesso sottile – vengono veicolati attraverso questi mezzi.

Accanto a questo, un altro dato irrinunciabile per la famiglia Clemente era quello di partecipare, tutti assieme, durante l’estate, a un campo di lavoro cattolico, dove si è chiamati a mettersi a disposizione del prossimo e dove «si celebra la Messa ogni giorno alle sei del mattino e l’Adorazione occupa un posto centrale».

DALL’FBI A HOLLYWOOD: «LA BATTAGLIA PIÙ IMPORTANTE È QUELLA CULTURALE»

A un certo punto, tuttavia, la vita di Tim ha preso una piega inaspettata. Grazie a suo fratello Jim (a sua volta ex agente dell’FBI), il nostro padre di famiglia si è affacciato al mondo di Hollywood: in virtù dell’esperienza maturata sul campo, infatti, è stato coinvolto nella scrittura di sceneggiature per NCIS, Criminal Minds, The Unit e altre serie e programmi di grande successo. Tanto che, alla fine, lui e il fratello sono arrivati a fondare la società di produzione cinematografica XG Productions, che, attraverso pellicole adatte alla media degli spettatori, intende veicolare messaggi positivi.

A prima vista, il cambio di vita di Tim appare netto, radicale. Eppure, un filo rosso che tiene assieme il “prima” e il “dopo” della sua carriera lavorativa c’è. Infatti, ben presto «Tim si rese conto che come consigliere, sceneggiatore e produttore ora aveva l’opportunità di essere una forza per il bene, anche se avrebbe agito come nel suo lavoro anti-terrorismo: in modo sottile. Credeva fermamente che i media abbiano un enorme potere di trasmettere valori, sebbene in gran parte negativi. In una Hollywood che ha perso la bussola, voleva rafforzare i valori positivi che supportano la fede, la famiglia, la vita e anche il sacrificio. Questa è diventata la sua missione». Ed è una missione che, al giorno d’oggi, in pochissimi sono disposti a compiere perché significa mettersi in automatico in una posizione di minoranza. Eppure, chiosa Tim, i cattolici non possono rinunciare a proclamare il Vangelo, ognuno secondo il proprio ruolo e il proprio carisma e nel luogo dove è chiamato a stare.

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