Un percorso esistenziale confuso e tormentato, quello di Sasha (Alexandra) Tinková che ella stessa racconta su “MojPribeh.sk”, un sito web di cristiani slovacchi. Una ricerca del senso dell’esistenza, una fame e un vuoto di Dio che l’avevano portata a colmare quella voragine con una ricerca spasmodica di nuove credenze e stili di vita: dal materialismo, all’esoterismo, fino alla New Age che la danneggiò profondamente.
Sasha racconta di come sia cresciuta con una fede mai veramente “ruminata”: la sua famiglia pur essendo credente e praticante, non le avrebbe mai trasmesso veramente la fede come esperienza viva. Un vuoto interiore, quello spirituale, che l’avrebbe portata ad una ricerca frenetica del senso dell’esistenza in luoghi e contesti sbagliati.
Convinta, inizialmente, di non aver bisogno di Dio e di poter trovare soddisfazione nelle cose materiali, si sarebbe buttata inizialmente sui piaceri e i successi mondani, riuscendo a realizzare buona parte dei suoi sogni e dei suoi progetti professionali “Tanti amici, corteggiatori, abbracci, feste, strette di mano a personaggi famosi… Ma questo non mi riempiva. Nemmeno quando il mio capo mi lodava. Se il mio capo mi criticava, cambiavo lavoro”.
Dopo aver ricoperto cariche lavorative importanti e aver frequentato ristoranti e locali costosi, aver intrapreso viaggi in città europee importanti, si ritrovava sempre a fare i conti con la stessa voragine. Un peso di cui sembrava non potersi mai liberare e che la portò a pensare che evidentemente non erano le soddisfazioni materiali ciò di cui aveva bisogno “Ho lasciato la mia carriera, la mia vita sociale fatta di amici e di divertimenti. E mi sono detta: ‘Sarò una persona spirituale, ma senza Dio né la Chiesa, che è troppo retrograda”.
Come lei stessa sottolinea era “piena di pregiudizi contro il cristianesimo e la Chiesa, che mi sembrava una reliquia del passato, troppo restrittiva, piena di regole inutili”. Per questo, seguendo ancora una volta un falso ideale di compimento del proprio io che fosse “libero, attraente, moderno” decise di abbracciare l’esoterismo e la New Age.
Entrò ben presto in un vortice, come lo definisce lei stessa “un carosello di falsi insegnamenti”, rifiutandosi di ammettere a sé stessa di essere incappata in qualcosa di spiritualmente malefico che si concretizzava in vari tipi di meditazione orientale e persino in non ben precisate “energie cosmiche”, apertura di chakra ecc.
Un onanismo spirituale che la portava a cercare con un’avidità malata tecniche sempre più perfette, non preoccupandosi di capire da dove provenissero quelle “energie”. Ma la New Age la portò solamente a sviluppare una forma di egocentrismo molto forte “Non mi prendevo più cura di nient’altro che di me stessa, dei miei pensieri, dei miei sentimenti, della mia evoluzione… tutto dipendeva dal mio sforzo, ero diventata io il mio unico centro”.
Uno dei punti di svolta della sua situazione furono le relazioni poco sane intrecciate in questo contesto, sempre più devianti, fino al rapporto sentimentale con uomo che finì in prigione. Ma fu paradossalmente quando toccò il fondo che cominciò a risalire, ovvero quando un guaritore per telefono le urlò che senza di lui non avrebbe trovato Dio. Una sorta di scossone mentale che la portò a chiedersi se fosse proprio la Persona che aveva per prima esclusa dalla sua ricerca, ciò di cui aveva effettivamente bisogno.
Un’iniziale presa di coscienza che si compì pian piano, durante le sue passeggiate nel parco di Bratislava, durante le quali si fermava davanti ad una piccola grotta, sul modello di quella di Lourdes. Un giorno vi trovò un gruppo di persone che pregavano “Là, nella grotta di Lourdes a Bratislava -racconta- sotto gli alti alberi e il cielo azzurro, ho sentito la fede, la speranza, la forza, la fiducia con cui queste persone si rivolgevano a Dio, loro Signore, nelle loro preghiere. Ho pianto. È stato un pianto bellissimo, lacrime di sollievo, una sorta di risveglio e resa. Ho pianto tutto il mio dolore, il senso di impotenza, la delusione, la vergogna…è stato anche un lavare via la solitudine dalla mia vita”.
È stato quello, sottolinea, il momento in cui ha ricevuto l’abbraccio di Dio e che l’ha portata a rinunciare al controllo e al potere che le offriva la New Age, in cambio di un individualismo sfrenato e di una profonda tristezza che l’avevano portata solo alla solitudine e alla disperazione. (fonte)
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