L'omaggio dell'arcivescovo Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste e presidente dell’Osservatorio Cardinale Van Thuan sulla Dottrina sociale della Chiesa, al cardinale Carlo Caffarra (1938-2017). Da Vita Nuova
Ho appreso della morte terrena del cardinale Carlo Caffarra, avvenuta improvvisamente questa mattina mercoledì 6 settembre, e mi sono subito raccolto in preghiera per la sua nascita al Cielo. La preghiera di suffragio per il Cardinale si affianca al ringraziamento a Dio per questa grande figura di Discepolo e di Maestro che la Provvidenza ha dato agli uomini del nostro tempo.
Il Cardinale Carlo Caffarra ha raccolto nella sua vita terrena la profonda stima umana e cristiana di molti. Attirava e trascinava col suo fare umile e profondo, con una intelligenza che sapeva illuminare i problemi alla luce di Dio. Uomo di pensiero, ha anche saputo farsi amare nelle sue esperienze pastorali a guida di alcune grandi diocesi italiane.
La Chiesa gli deve molto, soprattutto nel campo della teologia morale riguardante l’amore umano, la procreazione, la famiglia e la difesa della vita. Su questi temi è stato stretto e fidato collaboratore e consigliere degli ultimi Pontefici. Una particolare e profonda sintonia di vedute egli l’ebbe con Giovanni Paolo II, del quale ha sempre difeso e promosso l’insegnamento sui temi dell’amore coniugale e della famiglia.
Ognuno poteva cogliere in lui un grande amore per la Chiesa, in tutti i suoi impegni e in tutte le sue scelte, comprese quelle più recenti. Amore per la Chiesa e amore per la Verità.
Negli ultimi tempi i suoi interventi pubblici si erano fatti preoccupati. In uno, in particolare, aveva rivelato una confessione epistolare di Suor Lucia di Fatima che indicava il terreno della famiglia come prossimo grande luogo di scontro tra il bene e il male. Non sempre ascoltato, ha espresso dal profondo le esigenze, i pericoli, le risorse della Chiesa di oggi.
Nel mio lavoro nell’ambito della Dottrina sociale della Chiesa, ho guardato al Cardinale come un punto di riferimento circa il rapporto tra la morale coniugale e l’impegno sociale e politico dei cattolici alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. Concordavo con lui, in particolare, nel vedere l’enciclica Humanae vitae di Paolo VI come l’originario punto di incontro tra queste due dimensioni, e come lui pensavo che mettere mano all’impianto teologico-morale della Humanae vitae avrebbe avuto conseguenze negative anche nel campo dell’impegno sociale e politico alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.
In questo momento in cui le tematiche umane e teologiche che stavano a cuore al Cardinale Caffarra sono fortemente minacciate, la sua presenza ci mancherà, ma confidiamo nel suo aiuto dal Cielo, perché i giochi non si fanno mai solo su questa terra.