Riportiamo una testimonianza pubblicata sul sito Chiesa e post concilio
«Mi chiamo Simone, ho quasi 43 anni e da più di venti sono zelatore del Sacro Cuore grazie alla Misericordia di Dio. Sono “nato” spiritualmente nell’Apostolato della Preghiera, ci sono cresciuto dentro e grazie ad altri zelatori e zelatrici del Sacro Cuore (persone stupende) ho ricevuto una solida formazione spirituale.
Sono diversi anni che si parla, all’interno dell’AdP, di rinnovamento e i gesuiti hanno spinto sempre molto su questa idea. La maggior parte dei membri della Compagnia non ama l’Apostolato della Preghiera, non ne parla mai, lo considera una realtà per anziani, una devozioncina; alcuni di loro, molto pochi, i responsabili nazionali per lo più, lo stanno trasformando in qualcosa di strano che non si riesce a comprendere cosa sia, avulso dal suo vero carisma.
Sono circa dieci anni che si tenta di cambiare la preghiera di offerta quotidiana. All’estero, tranne pochi paesi come gli USA e alcuni paesi africani, questa preghiera ha perso totalmente la sua ricchezza iniziale. I tentativi fatti in Italia sono tutti falliti fino ad oggi, sia perché l’ “Offerta al Sacro Cuore” era ben radicata nella spiritualità popolare, sia per la presenza della Santa Sede che aveva frenato questa iniziativa.
Da qualche anno a questa parte però le cose stanno andando diversamente, sia per la secolarizzazione del popolo italiano che non ha più idea cosa vuol dire vivere per servire e pregare, sia per il via libera ricevuto dal Papa.
Così il Preposito Generale della Compagnia ha scelto un gruppetto di giovani gesuiti con lo scopo di portare a compimento l’opera. Si è incominciato cambiando il nome del movimento, sempre in modo soft, affiancandolo con il più tradizionale AdP per non urtare le varie sensibilità; così cavalcando l’onda della popolarità mediatica di Papa Francesco si è scelto il nome di Rete Mondiale di Preghiera del Papa. [cattolicità trasformata il mondializzazione]
A livello mondiale girano delle preghiere di offerta che hanno perduto completamente il senso della riparazione, dell’unione col Sacrificio Eucaristico, della richiesta della salvezza per tutti gli uomini: sono preghiere per lo più sentimentali, superficiali, “ecumeniche”.
Il Primo Venerdì del mese non è più proposto come una richiesta fatta da Nostro Signore per riparare le freddezze, la superficialità e l’indifferenza degli uomini verso il Suo Amore ( richiesta ovviamente approvata dalla Chiesa che ha formato per più di un secolo generazioni di cristiani), ma come il giorno in cui tutti si uniscono in preghiera per le intenzioni del papa.
Alle riunioni regionali ci viene chiesto in modo “gesuitico” di non parlare più di consacrazione al Sacro Cuore ( richiesta fatta esplicitamente dal Signore) e di Santa Margherita Maria perché i tempi sono cambiati e la gente non comprende più questi termini.
I tempi sono cambiati è vero, ed è verissimo che oggi più che mai è necessario ripartire da zero nell’evangelizzazione perché in generale i termini che usiamo non sono compresi, ma ciò che mi stupisce è che da parte dei Responsabili non c’è alcuno sforzo per formare le persone ad affrontare questo cambiamento epocale; cioè non si cerca di trasmettere gli stessi concetti in modo più comprensibile agli uomini di oggi, no…
Con questa scusa si sta semplicemente creando qualcosa di nuovo e si tradisce la volontà del Signore. Il glorioso AdP che ormai è formato prevalentemente da persone anziane non credo resisterà a questo ultimo attacco. Rimane però la speranza che il Signore faccia sopravvivere ” un piccolo resto” che conservi “il seme” da piantare in stagioni più favorevoli. A volte bisogna che le cose vadano di male in peggio per poi rifiorire, o se volete bisogna che tutto venga distrutto per rinascere.
In questi anni ho visto con profondo dolore l’AdP morire e non solo per la secolarizzazione ma anche per i colpi ricevuti dall’interno. Io rimango fedele con l’aiuto della Grazia di Dio, fedele ma solo. Grazie e scusate se sono stato lungo. Pregate per me».
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