Il sito Politico, complice una falla della sicurezza della Corte suprema, ha fatto trapelare il contenuto di una sentenza che, se confermata, potrebbe porre fine all’era dell’aborto come è stato conosciuto negli Stati Uniti, poiché annullerebbe la sentenza Roe contro Wade. Si teme che la fuga di notizie sia proprio un tentativo di modificare il contenuto di detta sentenza, che restituirebbe agli Stati la capacità di legiferare sull’aborto.
La sentenza «Roe era estremamente sbagliata fin dall’inizio», scrive il giudice Samuel Alito nella bozza della sentenza della Corte datata 10 febbraio, secondo quanto riportato da Politico, un media digitale con sede a Washington. La decisione non è definitiva e potrebbe cambiare, ma la bozza di parere trapelata vede quattro giudici – Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett – che si uniscono ad Alito, mentre tre – Stephen Breyer, Sonia Sotomayor ed Elena Kagan di parere contrario. Il presidente della Corte Suprema, John Roberts, non ha ancora espresso il suo voto e non si sa da che parte voterà, anche se vista la maggioranza dei cinque magistrati indicata, l’orientamento del suo voto non altererebbe il risultato.
«Riteniamo che le sentenze Roe e Casey debbano essere annullate», si legge nel testo trapelato. «La Costituzione non fa alcun riferimento all’aborto e nessun diritto del genere è implicitamente tutelato da alcuna disposizione costituzionale», afferma. Rispetto alla sentenza del 1973 aggiunge che è «eccezionalmente debole e ha avuto conseguenze dannose». E conclude sottolineando che «è ora di dare ascolto alla Costituzione e di restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti dal popolo».
Il giudice Alito, incaricato da George W. Bush nel 2006, sostiene che la sentenza sul diritto all’aborto del 1973 è stata una decisione mal concepita e profondamente imperfetta che ha inventato un diritto non menzionato da nessuna parte nella Costituzione e che ha cercato incautamente di strappare la questione controversa dell’aborto dai rami politici del governo. «La Costituzione non vieta ai cittadini di ogni Stato di regolamentare o vietare l’aborto», conclude la bozza, «Roe e Casey si sono arrogate quell’autorità. Ora annulliamo tali decisioni e restituiamo tale autorità al popolo e ai suoi rappresentanti eletti».
«È impossibile sottovalutare il terremoto che ciò causerà all’interno della Corte, in termini di distruzione della fiducia tra giudici e il loro staff», ha twittato SCOTUSblog , una figura di spicco nell’opinione degli affari giudiziari statunitensi, lunedì sera. «Questa fuga di notizie è il peccato più grave e imperdonabile mai successo».
La fuga di notizie senza precedenti dalla Corte Suprema a maggioranza conservatrice ha provocato ondate di shock negli Stati Uniti, non ultimo perché la corte è famosa per mantenere segrete le sue deliberazioni interne e le fughe di notizie sono estremamente rare. Nessun progetto di sentenza del tribunale nella storia moderna è trapelato in questo modo, ha sottolineati Politico.
Quello che è successo è stato catalogato come uno sforzo per intimidire la Corte Suprema in modo che mantenga in vigore la sentenza Roe. Jonathan Turley, un altro dei massimi esperti di opinione su questioni giudiziarie negli Stati Uniti, assicura che si tratta di «una delle più grandi violazioni della sicurezza nella storia della Corte». Turley assicura che la fuga di notizie della sentenza non è altro che un tentativo di fare pressione sui magistrati e accelerare la possibilità di approvare una legge federale pro-aborto per l’intera nazione prima delle elezioni di medio termine di novembre.
La fuga di notizie infatti è arrivata poco più di sei mesi prima delle elezioni che determineranno se i Democratici manterranno la loro sottilissima maggioranza al Congresso degli Stati Uniti per i prossimi due anni del mandato del presidente Joe Biden.
Importanti gruppi pro-vita si sono espressi sulla notizia della bozza trapelata dicendo che sperano che la veridicità dell’annullamento di Roe da parte della Corte Suprema venga finalmente confermata, perché se stessero così le cose, dal pronunciamento della sentenza della Corte Suprema l’aborto diventerà illegale in tutti gli stati federati in cui non sia presente una legge permissiva che vi faccia riferimento.
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