Il 5 e il 6 settembre si è svolto a Parigi, all’Espace Champerret; il salone Désir d’Enfant (“desiderio di bambino”) a cui hanno partecipato, come relatori, i principali specialisti francesi e internazionali in tema di fertilità e procreazione medicalmente assistita, oltre a medici e associazioni. Il primo giorno della fiera è stato piuttosto burrascoso. All’ingresso si è infatti tenuta una manifestazione con la partecipazione di diverse associazioni, tra cui a Manif pour tous, per denunciare «la nuova schiavitù della maternità surrogata».
Le donne del gruppo attivista conservatore pro-vita francese Manif pour Tous, vestite come l’allegoria della Repubblica francese, la Marianna, simbolo di libertà,uguaglianza e fraternità, hanno manifestato il 5 settembre con uno striscione che recita: «Qui si comprano e si vendono bambini», una forma di protesta contro la tecnologia di riproduzione assistita e la maternità surrogata promosse proprio all’interno della fiera.
Come specifica il quotidiano regionale, la fiera Désir d’enfant si concentra sulla riproduzione assistita e sul processo cosiddetto di maternità surrogata (Surrogacy), ossia l’utero in affitto, una pratica illegale in Francia (come in Italia, ndr). Alla fiera dunque nessun approccio commerciale alla maternità surrogata è teoricamente autorizzato. Ma durante le videoconferenze, alcuni gruppi americani come IARC Surrogacy non hanno esitato a “vendersi” al pubblico francese. «Sì, la maternità surrogata è vietata in Francia, ma allora cosa dovrebbero fare i genitori che vogliono un figlio e i cui tentativi alternativi hanno fallito? Rinunciare? Avere un figlio è una decisione ponderata. Le persone che desiderano un bambino sono persone molto determinate», spiegano nelle colonne di La Croix due visitatori della mostra. (Fonte)
Bisogna solo auspicare che anche gli oppositori all’utero in affitto, che rende il bambino un prodotto commerciale e sfrutta il corpo della donna, siano altrettanto determinati.
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