Non sarà un’edizione della Marcia per la Vita itinerante, quella di quest’anno, secondo l’appuntamento che oramai da dieci anni si svolge nelle vie della Capitale attorno alla metà di maggio. L’appuntamento, causa Covid-19, è invece online, con l’evento #Connessiperlavita, fissato per le ore 14.30 e che sarà possibile seguire Live da diverse piattaforme (qui maggiori informazioni).
«Quest’anno non possiamo scendere in piazza», ha infatti dichiarato la presidente della manifestazione Virginia Coda Nunziante, «ma la nostra voce vuole comunque farsi sentire per denunciare la cultura della morte che anche in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo, non esita a portare avanti ed anzi a promuovere il crimine dell’aborto». Infatti, pur nell’emergenza sanitaria che secondo i dati dell’Oms ha mietuto già oltre 300.000 morti nel mondo, non va dimenticato che l’aborto ne uccide tra i 40 e i 50 milioni ogni anno ed è dunque importante non far passare sottotraccia il fatto che il grembo materno è, ad oggi, il luogo che più di ogni altra malattia o evento insidia la vita umana (peraltro innocente e indifesa).
Un’ora dunque, dalle 14.30 alle 15.30, per #Connessiperlavita: un tempo che vedrà l’alternarsi di interventi in video e in diretta, con personalità quali – tra le altre – il magistrato Giacomo Rocchi, giudice della Corte di Cassazione, e Giuseppe Noia, neonatologo al Policlinico Gemelli e Responsabile Hospice Perinatale – Centro per le Cure palliative prenatali S. Madre Teresa di Calcutta. Ma vi sarà spazio anche per alcune testimonianze, come quelle di Nicole Orlando, affetta dalla sindrome di Down, e di Gianna Emanuela Molla, ultima figlia di santa Gianna Beretta Molla.
TANTE LE VOCI, TANTE LE SFACCETTATURE CUI SI GUARDA AL TEMA DELL’ATTACCO ALLA VITA NASCENTE
Don Simone Barbieri, della Diocesi di Livorno, già autore del volume L’aborto chimico, è stato per esempio ingaggiato con la domanda: è vero che la contraccezione previene realmente l’aborto? Contattato dal Timone, il sacerdote ha motivato in tre punti il perché la risposta a questo quesito sia assolutamente negativa: «Innanzitutto, in quanto l’anti-life mentality insita nella contraccezione presenta comunque l’aborto come soluzione in caso di gravidanza cosiddetta “indesiderata”; in seconda battuta, in quanto l’utilizzo della contraccezione è indubbia causa di relazioni promiscue e instabili che aumentano le gravidanze appunto “indesiderate”; infine, perché non va dimenticata l’abortività insita nella stesse pillole contraccettive, siano esse di “emergenza” o meno».
A Chiara Chiessi, presidente degli Universitari per la Vita, gli organizzatori di #Connessiperlavita hanno invece chiesto come sia possibile trasmettere ai giovani di oggi, così immersi in una cultura di morte, l’importanza della difesa della vita. «I giovani di oggi», ha dichiarato in merito la Chiessi al Timone, «sono alla ricerca della verità, non del compromesso: vogliono che si dicano loro le cose come stanno, anche se possono essere crude e agghiaccianti. Per fare un esempio, soltanto del 2016, in Italia, sono morti 8 bambini ogni ora: sono dati che vanno detti, per dire ai giovani l’importanza di attivarsi, di volere e desiderare il cambiamento con tutte le loro forze. Il nostro intento, come Universitari per la Vita, è infatti quello di creare una futura generazione pro life con l’obiettivo di arrivare, nel lungo termine, all’abolizione di leggi inique quali sono la 194, o la legge 40… Da ultimo, nel video in onda oggi faccio un appello alle ragazze come me, spesso traviate dall’ideologia femminista, che le ha rese schiave e ingannate: credo infatti che noi, come donne, abbiamo il compito di ricostruire la cultura della vita e della famiglia proprio amche attraverso la custodia dei bambini più innocenti».
Oggi dunque, alle 14.30, tutti #Connessiperlavita. Ovviamente in attesa di poter tornare a invadere festosamente le strade di Roma, testimoniando la causa della vita, il prossimo 22 maggio 2021, con quella che sarà la X edizione italiana della Marcia per la Vita.
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