“Gli esiti dell’operazione non sono così drammatici. È evidente che si è trattato di una dimostrazione di forza, un nuovo capitolo della guerra per procura fra potenze”. La Siria, sottolinea monsignor Antoine Audo, è sempre più “un Paese martirizzato a causa degli interessi internazionali, della lotta di potere fra russi e americani, fra sunniti e sciiti, fra Iran e Arabia Saudita. Interessi economici, commerciali e strategici a cui si aggiunge il traffico e la vendita di armi”. “La Siria è una realtà storica autonoma, fiera, con un governo e un popolo – conclude – e stanno facendo di tutto per distruggerlo. E i poveri sono quelli che pagano il prezzo più alto di questo conflitto”. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Antoine Audo, presidente di Caritas Siria e arcivescovo caldeo di Aleppo.
“Stanno impedendo alla Siria di rinascere. Una cosa tremenda. Siamo addolorati e preoccupati. La popolazione soffre e non sa più cosa attendersi, vive sotto la costante paura di nuovi attacchi e di altre bombe. Quanto accade va oltre ogni ragione e sentimento umano”. Così mons. Jean-Clement Jeanbart, arcivescovo greco-cattolico di Aleppo, commenta al Sir la situazione in Siria, dopo l’attacco sferrato all’alba di sabato 14 aprile da Usa, Gran Bretagna e Francia. “I siriani vogliono la pace non la guerra – sottolinea mons. Jeanbart – ma finché nel nostro Paese avremo potenze straniere, che perseguono i loro interessi geopolitici personali, questa sarà impossibile da raggiungere. Tutto ciò che accade in Siria – denuncia il presule – proviene dall’estero e non dal nostro popolo. Sono ben pochi i siriani che vogliono la guerra, la stragrande maggioranza dei combattenti sono stranieri o fondamentalisti che credono che gli altri non abbiano diritto a vivere. Queste potenze straniere vadano via dalla Siria e permettano ai siriani di dialogare tra loro. Sapranno uscire da questa tragica situazione” è l’appello di mons. Jeanbart.
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