«Ma che è sta’ cafonata?», sale il grido dal pulpito dei cinepanettoni. Così Christian De Sica lancia il suo sfogo social nello stile delle «Vacanze», quelle da Cortina a Miami.
«Ma certe persone non si sono rotte le palle di pubblicare quello che mangiano, mentre ballano abbracciati e poi si odiano, le panoramiche nelle discoteche tutte uguali, i tuffi dai motoscafi di lusso comprati facendo i buffi. E basta. Ma possibile essere diventati così cafoni?».
Questo il lamento affidato ai social dal re dei cinepanettoni, che trasuda un misto di overdose e forse di nostalgia da parte del non più giovane campione della comicità un po’ cafona. Comunque, De Sica svela quello che tutti sanno, non solo i cosiddetti vip o aspiranti tali, la cafonaggine si porta alla grande per ricavarsi uno strapuntino di visibilità, nella disperata ricerca di apparire prima di essere.
Di cafonaggine poi sono complici i guardoni di foto con piatti, tuffi, bikini e motoscafi, e alzi la mano chi è senza peccato. Insomma, la foto sui social è il nuovo «buco della serratura», non proprio una grandissima novità. Semmai è diventato alla portata di tutti e così tutti cafoneggiano allegramente, in un bagno di leggerezza che diventa spesso priva di buon gusto, di tatto, di rispetto.
L’importante è sbattere il proprio corpo di qua e di là, magari dopo aver sofferto tra palestre, bisturi e diete infernali: «Mi si nota di più se metto in primo piano le chiappe o faccio il vedo e non vedo?».
Ma questa «sicumera di fermare il tempo – volere l’eterna giovinezza, il benessere illimitato, il potere assoluto – non è solo impossibile, è delirante», ha detto mercoledì scorso papa Francesco parlando all’udienza generale. Perché il tempo passa e la carne cade.
La vecchiaia, ha detto ancora Francesco, diventa allora «la fase della vita più adatta a diffondere la lieta notizia che la vita è iniziazione per un compimento definitivo», perché oltre al tuffo e al motoscafo di lusso, «il meglio deve ancora venire» ed è «un posto a tavola con Dio, nel mondo di Dio». Christian De Sica, classe 1951, ha l’età e l’arte per calarsi nella parte e contribuire a ridurre, almeno un po’, la cafonata come stile di vita.
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