Il signor Fedez è salito sul palco del concertone del 1 maggio e ha detto la sua. Lamenti e proteste hanno preannunciato e poi seguito l’intemerata del rapper, «E chi è?», chiede la zia over 80 che è vaccinata, ma non ha Instragram.
E noi, invece, diciamo grazie a Fedez perché ci ha fatto sentire la nostalgia di Peppone, che di fronte al cantante, testimonial di Amazon e sul palco con cappellino griffato Nike, avrebbe detto: «Ma chi è quel milordino? Qui c’è da lottare contro l’imperialismo della globalizzazione e contro lo sfruttamento capitalistico dei lavoratori!».
Che poi Fedez dice di voler essere libero di parlare senza censure e nello stesso tempo si fa paladino del Ddl Zan, quello che da una parte vuole combattere l’omotransfobia, ma dall’altra rischia di lasciare senza libertà di espressione chi pensa, ad esempio, che il sesso biologico non è un dato a disposizione della cultura. Anche questa, direbbe Peppone, «è una sporca faccenda che puzza di censura fassista».
La zia over 80 (vaccinata e quindi libera) continua a domandarsi perché tutti parlano di questo Fedez («E chi è?»). Anche il Tg, i giornali, tutti parlano di lui. Anche Enrico Letta e Giuseppe Conte. Tutti.
La zia, dicevamo, non ha Instagram e vede poco la televisione, si limita all’oratorio e alla cucina. Non acquista su Amazon e resta ancorata all’uncinetto fatto in casa. Va alla messa, ma, scriveva Leo Longanesi, «sa che i santi in cui ancora crede non fanno più miracoli; tuttavia non ha fiducia nei nuovi. Sospettosa, essa osserva la prosperità dei borghesi con occhio diffidente, in attesa del peggio. E il peggio verrà, è alle porte, è questione di tempo: [allora] i vecchi santi torneranno a far miracoli».
Sono rimaste poche le vecchie zie in circolazione, speriamo in numero sufficiente per poter dire ancora che «ci salveranno».
Potrebbe interessarti anche