«Durante la Messa quotidiana il sacerdote si trova faccia a faccia con Gesù Cristo e in quel preciso momento viene identificato, si identifica, con Cristo, diventando non solo un Alter Christus, un altro Cristo, ma è davvero Ipse Christus, lo stesso Cristo». È stato questo uno dei centrali dell’omelia tenuta dal cardinal Robert Sarah lo scorso 29 settembre, in occasione di una Santa Messa celebrata sull’altare della Cattedra in San Pietro per celebrare la duplice ricorrenza dei suoi cinquant’anni da sacerdote e dei quarant’anni come vescovo e ringraziare così il Signore, che «attraverso il battesimo e l’ordinazione sacerdotale mi ha trasformato dal nulla nel suo umile servitore, nel Suo amato figlio».
I TRE PILASTRI DELLA VITA SACERDOTALE: LA CROCE, L’EUCARESTIA E LA VERGINE MARIA
Riflettendo sul sacerdozio, riporta la CNA, il Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha affermato che la vita interiore di un sacerdote dovrebbe incentrarsi sulla Croce, sull’Eucarestia e sulla devozione alla Vergine Maria.
Il primo tra questi tre aspetti, per quanto possa apparire di difficile comprensione secondo le logiche del mondo, è quello fondamentale: come affermato infatti anche da San Josemaría Escrivà, «la Croce di nostro Signore Gesù Cristo è la fonte vitale del sacerdote, il pilastro su cui è costruita la sua esistenza sacerdotale». Questo perché, ha affermato Sarah, la Croce consente «la nascita della vita divina in noi». Una vita interiore che non può prescindere dallo sguardo e dal supporto materno della Vergine Santa, la quale «ci educa a crescere nella fede», e che si alimenta dell’Eucarestia, senza la quale «non possiamo vivere»: «Gesù ci rivela il segreto di questo cibo celeste», ha affermato il cardinale, «che è la Sua stessa carne che diventa nutrimento per permetterci di vivere dalla Sua stessa vita, nell’intimità inaudita dell’amicizia con Lui».
L’IMPORTANZA DI PREGARE PER I SACERDOTI… E PER IL SACERDOZIO
«Il sacerdote: ecco l’opera più magnifica, il dono più generoso che Dio ha fatto all’umanità, il tesoro più prezioso e senza precedenti che esista sulla terra; il Curato d’Ars, St. John Mary Vianney ne era profondamente convinto», ha quindi affermato il cardinale. Purtroppo, ha tuttavia rilevato Sarah, nel contesto ecclesiastico e sociale attuale il sacerdozio sta attraversando una «profonda crisi»: per questo è importante pregare per tutti i sacerdoti. E, oltre che per loro, anche per la Chiesa: «In questa Eucaristia», ha infatti chiosato Sarah, «affidiamo la Chiesa e tutti i sacerdoti alla bontà materna della Vergine Maria, nostra Madre e Madre della Chiesa».
Un appello, questo promosso da Sarah, che appare di assoluta rilevanza se si volge il pensiero da un lato all’ormai prossimo Sinodo dell’Amazzonia, il cui documento preparatorio Instrumentum Laboris solleva molte critiche proprio in ordine al ministero sacerdotale, e dall’altra al cosiddetto “cammino sinodale” tedesco, che vede la maggioranza dei vescovi tedeschi impegnati nel proporre modifiche sul celibato sacerdotale e sull’Ordine stesso.
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